«È uno dei maggiori deflussi mensili dalla crisi del 2011. A fronte delle vendite da parte di investitori non residenti, si segnala un maggiore impegno delle banche nazionali (14 miliardi di euro) e da parte delle famiglie e delle società non finanziarie (13 miliardi di euro). Le altre istituzioni finanziarie residenti (compagnie assicurative, gestori patrimoniali, etc) non hanno evidenziato scostamenti di rilievo su base mensile. Le banche italiane sono rimaste acquirenti di titoli di Stato italiani a luglio (4 miliardi di euro) con un focus più concentrato sul breve termine e sui BOT. Dai dati di Target-2, le vendite da parte di investitori stranieri sono probabilmente diminuite, o addirittura invertite un pò a luglio, il che sarebbe coerente con il restringimento degli spread osservato», è quanto commenta un report di Unicredit che analizza i dati di Bankitalia.
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