«L'Unione Sportiva Lecce, con riferimento alle dichiarazioni rese da Kael Grimaldi, agente del calciatore Cosimo Chiricò, precisa che nessun componente della società è stato mai oggetto di minacce, intimidazioni o pressioni di alcun tipo in relazione alle note vicende inerenti il calciatore.
Nell'alveo di tali ipotesi - prosegue la nota - non può infatti essere certamente ricondotto l'isolato episodio, riferito peraltro in via confidenziale al padre del Grimaldi, strumentalmente utilizzato, verificatosi lo scorso 2 settembre di cui si sono resi protagonisti due soggetti ignoti, i quali hanno rivolto al presidente Sticchi Damiani delle espressioni irriguardose e comunque non esplicitamente riconducibili alla vicenda Chiricò». «L'U.S. Lecce ribadisce che le valutazioni in ordine all'impiego del calciatore, successivamente al diniego opposto dallo stesso Grimaldi al trasferimento a titolo definitivo alla Terzana, sono state concordate con tutte le componenti societarie e tecniche. Tale determinazione è esclusivamente riconducibile al superiore interesse del club di 'preservare il clima di serenità ed unità tra gli stessi tifosì ed evitare divisioni che possano compromettere il risultato sportivo». La stessa società, conclude la nota «salvo vagliare l'opportunità di tutelarsi nelle opportune sedi giudiziarie, invita Grimaldi ad astenersi da dichiarazioni che, sono non solo disancorate dalla realtà fattual, connotate da impropri richiami alla legalità, ma suonano come un maldestro tentativo di vendetta mediatica volto a destabilizzare e screditare società e ambiente».
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