Il progetto, sviluppato completamente in rete, sarà monitorato in maniera remota da un centro coordinato dalla dottoressa Leda Galiuto del Dipartimento di Cardiologia dell'Ospedale Gemelli di Roma, che avrà il compito di verificare tutte le informazioni, segnalando eventuali alert ogni qualvolta si presentino anomalie. «Parliamo di un processo in evoluzione -ha proseguito Grimaldi- che interesserà, in questa fase, cinque società di Lega Pro e un campione di circa 150 calciatori.
Questa prima fase consentirà di ottimizzare eventuali criticità al fine di consentire, già dal prossimo anno, il rilascio del PSEC a tutte le altre società». «Siamo contenti e orgogliosi di poter ospitare la Lega Pro e la presentazione del nuovo progetto, il passaporto sanitario elettronico dei giocatori, indubbiamente innovativo per tutto il calcio professionistico - ha detto Umberto Simoni, presidente della Fermana - Non appena il Fano ci ha presentato il progetto in questione, la Fermana ha accettato subito, con grande convinzione, di farsi promotrice della fase start up del progetto, che tra gli obiettivi ha anche quello della prevenzione delle malattie cardiache gravi dei calciatori. Per poter essere qui oggi, c'è stato un gioco di squadra importante, tra noi, il Fano, la Lega e con estremo piacere ci siamo messi a disposizione. Non potevamo tirarci in dietro, infatti, considerando che il calcio è un sistema che si evolve, guarda avanti e cambia, anche in base ai tempi. Progetti di questo tipo ne sono la riprova e la Fermana si è sempre dimostrata sensibile alla realizzazione di novità che possano permettere un miglioramento. Sono 5 in tutto le società che hanno aderito a loro volta al progetto, al quale noi oggi facciamo da apripista. Noi, appunto, il Fano, il Pontedera, il Sud Tirol e l'Olbia.
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