Romolo+Giuly, l'eterna rivalità tra Roma Nord e Roma Sud con un cast stellare

Romolo+Giuly, l'eterna rivalità tra Roma Nord e Roma Sud con un cast stellare
di Alessandro Di Liegro
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Giovedì 13 Settembre 2018, 13:46 - Ultimo aggiornamento: 18:35

L'annosa diatriba tra Roma Nord e Roma Sud ha finalmente una sua trasposizione scenica con “Romolo+Giuly. La guerra mondiale italiana”, serie Fox e Wildside in onda sul canale 112 di Sky dal prossimo 17 settembre alle 21.15.
Nata come serie sul web, con grande successo di pubblico, la vicenda di Romolo Montacchi e di Giuly Copulati è quella di una lotta per il “dominio” sulla città di Roma e, persino, su tutta Italia. La storia esce dal Grande Raccordo e arriva persino a Napoli, Palermo e Milano, in un miscuglio surreale di politically uncorrect grottesco e di impatto comico.

 


Una serie disorientante, spiazzante e ricca di riferimenti al grande cinema degli anni '80, con un cast ricchissimo e variegato che va dai protagonisti Alessandro D'Ambrosi – anche autore con Giulio Carrieri e il regista Michele Bertini Malgarini – e la “piemontese” Beatrice Arnera («Mi hanno dovuto spiegare questa diatriba in sede di provino. Non credevo fosse così sentita questa rivalità»), a grandi star del cinema come Francesco Pannofino, Massimo Ciavarro e Michela Andreozzi, alle star del web come Federica Cacciola – in arte Martina dell'Ombra – gli Actual e Le Coliche, con la partecipazione straordinaria di personaggi simbolo come Giorgio Mastrota e Umberto Smaila.
 


Una serie “scorretta” e cinica al punto da aver creato anche problemi social ai protagonisti: «Vorrei dire che il Mastrota della serie non sono io. È un personaggio – afferma il vero Giorgio Mastrota – che porta il mio nome ma che non ha niente a che fare con me. Non sono così cattivo». «Sono stata insultata sul web perché hanno preso sul serio una mia intervista-sketch in cui dicevo che Milano è un bel quartiere di Roma Nord» ricorda Michela Andreozzi (nella fiction Olimpia Copulati, moglie di Ciavarro e madre di Arnera), e persino Stefano Fregni, che interpreta un politico nordista abbastanza selvaggio, afferma di aver ricevuto improperi sui social: «Vuol dire che i personaggi sono credibili. È stato fatto un buon lavoro».

«Una sera la vita mi ha dato “la storia” - ricorda l'autore Giulio Carrieri - Una mia cara amica di via cortina d'ampezzo mi ha raccontato di storia d'amore con questo ragazzo di Garbatella in cui ha riscontrato differenze anche culturali che rendevano l'amore impossibile. Quando ho avuto questa idea ne ho parlato con Michele Bertini e Alessandro D'Ambrosi, abbiamo scritto il soggetto su una tovaglia che ho perso la sera stessa. Il ristorante era a Monti, in territorio neutro». Il web, quello che ha dato notorietà alla storia di Romolo + Giuly, sta avendo un impatto molto importante sulle tendenze preferite dal pubblico, con le grandi case di produzione che guardano con interesse ai social per scoprire nuovi volti e nuove storie: «Il web è fucina di talenti. I giovani talenti del cinema italiano, come Frank Matano e altri nascono con una palestra che non c'era – dice Alessandro Saba di Fox - Noi siamo fortunati, troviamo storie e attori sul web.
La cosa che è importante è non snaturarli, se si vuole decidere di investire su di loro bisogna lasciargli strada».

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