Gas radioattivo nelle scuole vicine all'Ilva: protesta dei genitori dei bambini

Gas radioattivo nelle scuole vicine all'Ilva: protesta dei genitori dei bambini
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Martedì 11 Settembre 2018, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 19:32

Un gruppo di cittadini del rione Tamburi di Taranto ha tenuto un sit-in davanti alla scuola Vico-De Carolis con l'intenzione di recarsi successivamente a Palazzo di città per chiedere chiarimenti, dopo aver appreso che 8 aule di tre plessi scolastici del quartiere sono state interdette per il rilevamento, da parte dell'agenzia regionale per l' Ambiente (Arpa Puglia), di Gas Radon. In una intervista rilasciata al Tgnorba, il direttore regionale dell'Agenzia per la protezione ambientale, Vito Bruno, ha dichiarato che, come da procedura, lo scorso 13 luglio Arpa, dopo un anno di monitoraggio su Radon (gas radioattivo che può risultare cancerogeno se inalato), ha allertato il Dirigente Scolastico di competenza, il quale a sua volta ne ha inviato comunicazione al Comune e Asl. Ma genitori e abitanti del quartiere a ridosso dello stabilimento Ilva lo hanno appreso solo ieri sera ed ora chiedono garanzie.

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Ed altre 18 aule sono infatti considerate a rischio. «Ci sono casi in cui i superamenti - ha spiegato Bruno all'emittente televisiva - sono piuttosto significativi, in particolare in 8 aule, e altri dove il superamento sussiste ma non è altrettanto significativo. Comunque il superamento prevede comunque interventi finalizzati al risanamento». I cittadini si attendono risposte dalle istituzioni competenti. «Noi ci chiediamo - sottolinea Celeste Fortunato, portavoce del movimento Tamburi Combattenti - cosa hanno respirato i nostri figli lo scorso anno scolastico, l'entità del danno, se esistono metodi di precauzione. Ma anche, in che condizioni inizierà l'imminente anno scolastico e come verranno tutelati in nostri figli. È sufficiente chiudere solo alcune aule dal momento che il problema sussiste anche in altre? Ci è stato consigliato di rivolgerci a degli ingegneri mentre abbiamo già provveduto a chiedere un incontro urgente ad Arpa e Asl prima che inizi l'anno scolastico».

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