Terni ricorda Stefano Picerno
il vigile del fuoco eroe
ucciso nella strage di via Palestro

Terni ricorda Stefano Picerno il vigile del fuoco eroe ucciso nella strage di via Palestro
di Alberto Favilla
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Martedì 11 Settembre 2018, 18:50 - Ultimo aggiornamento: 18:51
TERNI L’appuntamento è per domani, al “Campetto” di San Giovanni, (area gonfiabili, davanti al Centro commerciale) alle ore 17 e 30, per ricordare Stefano Picerno il vigile del fuoco ternano, che risiedeva nel quartiere, scomparso 25 anni fa (era il 27 luglio del 1993) a Milano, nell’attentato di stampo mafioso di via Palestro. Nell’attentato – a firma della mafia - morirono altre quattro persone: due vigili del fuoco,(La sorella e il cognato di Carlo La Catena saranno presenti) un vigile urbano, e un cittadino marocchino di 44 anni che sembra stesse dormendo su una panchina. Fu il vigile urbano Alessandro Ferrari che quella sera maledetta, erano da poco passate le 23, notò la presenza di una fiat uno sospetta, parcheggiata di fronte al padiglione di arte contemporanea, da cui usciva un fumo biancastro e quindi richiese l’intervento dei vigili del fuoco che arrivarono subito. Il caposquadra – quella sera, in realtà, Stefano doveva essere di riposo, ma all’ultimo minuto sostituì un collega – era proprio Picerno. I vigili del fuoco fecero appena in tempo a liberare tutta la zona che la macchina esplose. Fu poi accertata la presenza all’interno della Fiat di un ordigno. Una vera e propria bomba. Ad organizzare l’evento di domani – il 12 settembre è anche il giorno del suo compleanno – sono i suoi amici del quartiere con i quali ha collaborato l’associazione Vigili del fuoco di Terni. «Noi ci siamo resi subito disponibili – spiega il Presidente dei vigili del fuoco Paolo Rozzi – ricordare il nostro collega è un onore e il minimo che possiamo fare. E poi, ai ragazzi di San Giovanni, amici di Stefano, abbiamo chiesto di entrare nella nostra associazione. Loro vogliono riqualificare l’area del vecchio campetto, noi possiamo dare loro una mano». Stefano, che il giorno dell’attentato aveva solo 37 anni, e che era appena tornato dal viaggio di nozze, a San Giovanni era conosciuto da tutti. Il classico bravo ragazzo che aveva scelto un mestiere difficile che ma che lo rendeva felice, lo gratificava. «E’ vero, Stefano era un ragazzo unico – racconta, emozionata, la sorella Elisabetta – era buono e sensibile e pensava soprattutto agli altri. Anche quella sera il suo intervento fu in quella direzione. Pensò soprattutto ai civili. I suoi amici sono davvero grandi. Organizzare un evento, nel giorno del suo compleanno, è stata davvero una grande idea per noi famigliari». Gli amici di San Giovanni di fatto non lo hanno mai dimenticato. E quest’anno, a 25 anni dalla sua morte, lo hanno voluto ricordare. «Stefano era un ragazzo speciale, non un pallonaro come tanti di noi. Lui amava la musica, Renato Zero e i Pink Floyd erano i suoi preferiti. Era tempo che pensavamo di ricordarlo nel suo quartiere, dove è cresciuto. Quest’anno ci siamo riusciti – conclude Leandro Della Ciana - Speriamo che tutto il quartiere, anzi la città, venga a salutarlo. Stefano è un eroe cittadino e tutti devono sapere la sua storia. Anche i più giovani».
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