Fondi Lega e caso Diciotti, Salvini «sorridente e incacchiato». Ma il ruolo della vittima può fargli gioco

Fondi Lega e caso Diciotti, Salvini «sorridente e incacchiato». Ma il ruolo della vittima può fargli gioco
di Mario Ajello
1 Minuto di Lettura
Giovedì 6 Settembre 2018, 15:43
Lui, Matteo Salvini, si definisce «sorridente e incacchiato». Ma a vederlo al Viminale, in conferenza stampa, nella quale accenna soltanto al caso della sentenza sui soldi della Lega, e non vuole parlarne troppo per evitare di alzare troppo i toni, sembra molto incacchiato e poco sorridente. «I cittadini sono come me», così ostenta la sua tranquillità. Arciconvinto che questo intervento giudiziario, come l'altro ai suoi danni sul sequestro di persona per nave Diciotti, non possa che giovargli nei sondaggi.

LEGGI ANCHE Migranti, pronto il decreto Salvini: «Stop a permesso di soggiorno per motivi umanitari»

Il ruolo della vittima in effetti può fargli gioco. E comunque, prima del consiglio dei ministri pomeridiano, Salvini incalza: «Temete l'ira dei giusti». «Lavoro per la sicurezza degli italiani e mi indagano  per sequestro di persona. Lavoro per cambiare l'Italia e mi bloccano i conti corrente per storie di dieci anni fa in cui non c'entro. Ma io non mollo». La strategia di Salvini è questa: tutti contro di me, e molti nemici molto onore, dunque affronta il martirio. Ed è difficile, visto che questo è il suo magic moment e che la sua luna di miele con gli italiani è al massimo, che almeno per ora venga sopraffatto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA