«Pronti all'allunaggio», gli astronauti Nespoli e Vittori testimonial di Lunar City alla Mostra del Cinema di Venezia. Il trailer

«Pronti all'allunaggio», gli astronauti Nespoli e Vittori testimonial di Lunar City alla Mostra del Cinema di Venezia. Il trailer
di Paolo Ricci Bitti
5 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Settembre 2018, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 15:50
Sono italiani i primi astronauti sul red carpet della Mostra internazionale del Cinema di Venezia. Dopo gli eroi americani sul grande schermo - protagonisti del film the First Man sulla conquista della Luna con l'epopea di mezzo secolo fa delle missioni Apollo - ecco al LIdo quelli italiani in carne e ossa, ovvero Paolo Nespoli e Roberto Vittori. 

Sono stati i testimonial di Lunar City, il nuovo docufilm di Alessandra Bonavina. Sia Nespoli sia Vittori sono veterani dello spazio carichi di medaglie, ma da oggi vanteranno anche il primato di essere i primi astronauti sul red carpet veneziano.


QUI LA PRESENTAZIONE A VENEZIA E IL TRAILER


 Lunar City ci porterà a viaggiare nel futuro non così lontano che vede già fortemente impegnate le principali agenzie spaziali dalla Nasa all'Asi.
 
Si tratta del secondo capitolo della trilogia Expedition, di Alessandra Bonavina e prodotta da Omnia Gold Studios Production in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana e la Nasa. 

Come sarà la vita degli astronauti nella Città sulla Luna? Unità abitative, un laboratorio permanente con squadre di astronauti che si alterneranno nella gestione, centri di ricerca per esperimenti, attracco per le astronavi ed estrazione mineraria. Tutto già letto e visto nella fantascienza, ma in realtà ormai dietro l'angolo.

Il traguardo del ritorno alla Luna interessa  non solo le potenze spaziali Usa e Russia, ma anche Cina, Europa e in particolare l'Italia, forte di un vasto know how tecnologico. A 50 anni ormai dallo sbarco dell'uomo sulla Luna, il 20 luglio 1969, la prossima tappa dell'esplorazione spaziale umana sarà  di nuovo la Luna in attesa di puntare su Marte.

Alla presentazione Oggi parteciperanno alla presentazione:  Alessandra Bonavina, regista e produttrice,    Dylan R. Mathis, manager della comunicazione della Stazione spaziale internazionale,  Roberto Vittori e Paolo Nespoli, entrambi astronauti dellìAgenzia spaziale europea e per tre volte nello spazio 

L'evento è stato allestito con la collaborazione del Giornale dello Spettacolo/Primissima e di Globalscience.


Dice Alessandra Bonavina: "Lunar City  vuole raccontare le sfide presenti e future, le tecnologie più avanzate e l'impegno di uomini e mezzi che porteranno il genere umano a ritornare sulla Luna e conquistare lo Spazio Profondo. In previsione della chiusura della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), fissata al 2024, per la Nasa è ora di guardare all’orbita della Luna e costruire un avamposto umano che sarà la base per le future missioni interplanetarie e per la conquista umana di altri pianeti, primo fra tutti Marte. Una stazione spaziale in orbita cislunare potrebbe essere il primo punto di partenza per le future esplorazioni, con l’idea di seguire lo stesso approccio di cooperazione internazionale che ha caratterizzato l’esperienza della ISS".

"Diversi partner commerciali e internazionali, agenzie spaziali e aziende private contribuiranno alla realizzazione del Deep Space Gateway per l’esplorazione umana dello Spazio. Gli strumenti pratici per la costruzione del Gateway saranno lo Space Launch Sysyem, il vettore super-pesante della Nasa, attualmente in fase di sviluppo, e l’Orion, la capsula per il trasporto dell’equipaggio. La scelta dell’orbita cislunare, una particolare orbita tra la Terra e la Luna, è dettata essenzialmente dal vantaggio che offre. Si tratta di un ambiente di Spazio profondo relativamente vicino, dove è possibile acquisire esperienza per le missioni umane verso l’interno del Sistema Solare, accedere facilmente alla superficie della Luna con missioni robotiche e con la possibilità di tornare sulla Terra in tempi rapidi".

"Inoltre non includere il lancio direttamente dalla Terra ha il vantaggio di un forte risparmio di carburante. Attraverso interviste alle figure chiave impegnate nelle prossime missioni lunari spiegheremo come, in un futuro non così lontano con una stazione in cislunare, gli astronauti potranno partire dal pianeta Terra con una normale capsula Orion, attraccare dopo qualche giorno al Gateway e poi far rotta verso lo Spazio interplanetario a bordo del Transport. Entreremo nei diversi Centri della Nasa dove si sta lavorando al progetto lunare e racconteremo i programmi spaziali futuri su Luna e poi Marte, le nuove tecnologie che la Nasa insieme alle aziende private internazionali e alle Agenzie Spaziali di tutto il mondo sta testando per lo sviluppo di Sls e di Orion e per la futura conquista dello Spazio Profondo, visiteremo il Complesso di lancio di Cape Canaveral Air Force Station da dove sono decollate molte delle missioni planetarie di Nasa che sta diventando una test facility per le missioni future avremo la possibilità di immergerci e vedere, attraverso ricostruzioni di realtà virtuale e computer grafica come sarà il Deep Space Gateway e il Deep Space Transport, come potrebbe essere la vita degli astronauti nella città sulla Luna".

GLI ASTRONAUTI
È un futuro che entusiasma Nespoli e Vittori  per i quali il passaggio sul red carpet è sicuramente un'esperienza nuova e inaspettata, ma che vale la pena affrontare se, ha detto il primo, « è utile a fare in modo che i ragazzi si concentrino sulla scienza e che, quando pensano a che cosa fare da grandi, decidano di mettere la scienza e l'ingegneria tra le cose da fare.
Diventare astronauti - ha aggiunto - non solo non è impossibile, ma permette di fare una vita nella quale ci si diverte. Se passare sul red carpet di Venezia può aiutare a dare un'immagine positiva della scienza, lo faccio ben volentieri». Per entrambi la Luna è una grande opportunità per il futuro della Terra e dell'uomo: «Potrebbe diventare la zona industriale del pianeta Terra», ha detto Vittori, «un'occasione per reinventare il processo manifatturiero». Sebbene sia un futuro difficile da immaginare, Nespoli è convinto che «è fuori dubbio che torneremo sulla Luna e che lo faremo per restarci».


 
 
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