Antonio Calbi, nuovo sovrintendente dell'Inda: «Dopo il Teatro di Roma, nuova sfida»

Antonio Calbi, nuovo sovrintendente dell'Inda, istituto nazionale del dramma antico di Siracusa
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Lunedì 3 Settembre 2018, 21:25
Il ministro per i Beni e le Attività culturali, Alberto Bonisoli, ha nominato Antonio Calbi sovrintendente dell’Istituto nazionale del dramma antico (Inda). Come previsto dallo statuto della Fondazione, il sovrintendente è stato scelto dalla rosa di tre nomi selezionati dal Consiglio di amministrazione, che ha raccolto le candidature attraverso una procedura con evidenza pubblica avviata con il bando del 22 maggio del 2018.

Antonio Calbi è un manager culturale e dello spettacolo che ha ricoperto incarichi prestigiosi: attualmente è direttore generale e artistico del Teatro di Roma – Teatro Nazionale, dove ha ottenuto ottimi risultati, rilanciandolo quale agorà artistica, culturale e civile della Capitale, grazie a una programmazione articolata e all’originalità delle proposte.

Lucano di nascita (1963), Antonio Calbi è stato anche critico teatrale e studioso delle arti sceniche, laureato in semiologia dello spettacolo presso l’Università di Bologna. Dal 2002 al 2006 è stato prima vice poi direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma; successivamente è stato direttore del Settore Spettacolo del Comune di Milano, con i sindaci Moratti e Pisapia.

«E’ un grande onore, per me, affrontare questa nuova avvincente sfida e ringrazio il Ministro Bonisoli per avermi scelto come nuovo Sovrintendente - commenta Antonio Calbi - Ringrazio per la fiducia il consigliere delegato Pinelli e tutto il Cda, a partire dal suo presidente, il sindaco di Siracusa Francesco Italia.
Il mio lavoro al Teatro di Roma, cui sono profondamente legato, prosegue nei prossimi mesi in modo da garantire l’avvio della nuova ricca stagione e dare i tempi al Cda di organizzare al meglio il futuro del teatro stesso».


«Mi complimento per il prestigioso incarico ricevuto dal direttore Calbi - ha aggiunto il presidente Emanuele Bevilacqua - e lo ringrazio per l’eccellente lavoro svolto fin qui per il Teatro di Roma. Avremo il tempo necessario per valutare soluzioni per il migliore assetto futuro del teatro». 
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