Rifiuti, governo in campo per l'emergenza a Roma: dall'Ambiente "cabina di regia" anti-crisi

Rifiuti, governo in campo per l'emergenza a Roma: dall'Ambiente "cabina di regia" anti-crisi
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 26 Agosto 2018, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 11:54

Dai bidoni della spazzatura continuano a tracimare sacchetti perfino in queste settimane, perfino in estate, quando in genere le strade di Roma si svuotano e i pochi impianti che lavorano il pattume possono tirare un po’ il fiato, in vista della riapertura di scuole e uffici che significano centinaia di tonnellate di monnezza in più da lavorare e smaltire. Ora, per sbloccare la grande crisi dei rifiuti nella Capitale, entra in campo il governo, d’intesa con il Campidoglio.

Con un decreto dell’8 agosto, il ministero dell’Ambiente ha assunto la guida di una nuova «cabina di regia» che dovrà affrontare l’emergenza e soprattutto fornire risposte in tempi ultra rapidi: entro dicembre andrà approvato un piano che permetta alla Capitale di tirarsi fuori dal pantano attuale, dal rimpallo di competenze tra uffici e istituzioni, dall’assenza di decisioni strategiche che ha inabissato la Città eterna nella spirale di una crisi ciclica ma in fondo evitabile. Servirebbero impianti dove portare le 2.600 tonnellate di immondizia che vengono raccolte ogni giorno dai netturbini dell’Ama.

Fino al 2013, per chi amministrava, è stato fin troppo facile: si portava tutto o quasi nella grande cloaca di Malagrotta, la gigantesca discarica finita più volte nel mirino della Procura e chiusa cinque anni fa dopo quasi mezzo secolo di maleodoranti attività. Da quel momento, nessuno ha messo in piedi alternative strutturali. La Regione non ha mai approvato il nuovo piano dei rifiuti, il documento che dovrebbe dire quali impianti del Lazio saranno utilizzati per smaltire il pattume prodotto dai vari comuni, senza portare la spazzatura in altre parti d’Italia. Il Campidoglio nel frattempo ha iniziato a spedire all’estero vagonate di immondizia. Letteralmente, nel senso che i sacchetti vengono compressi e caricati sui treni.

Ma non è un’opzione praticabile né nel medio, né tantomeno nel lungo periodo: lo sanno bene i residenti del Nuovo Salario, zona nord est di Roma, dove per due mesi è rimasto bloccato un convoglio con 66 container di spazzatura. In teoria avrebbe dovuto partire a giugno alla volta della Germania e invece, per un problema con l’appalto, è rimasto fermo in stazione fino a quando, l’altro ieri, l’Ama è riuscita faticosamente a svuotarlo. La sindaca Virginia Raggi, anche di recente, ha attaccato la Regione guidata dal dem Nicola Zingaretti, accusata «di essere rimasta a braccia conserte dal 2013», l’anno della chiusura di Malagrotta, per non avere approvato il nuovo piano dei rifiuti.

Il Tar, con una sentenza di aprile, ha ricordato alla Pisana le prescrizioni sfornate nel 2016, quando i magistrati avevano chiesto di «individuare una rete adeguata di impianti in ambito regionale», anche utilizzando «poteri sostitutivi» nel caso in cui i comuni non avessero indicato dove realizzare discariche e inceneritori. Ed è proprio questa l’accusa che la Regione fin qui ha rivolto al M5S: la Città metropolitana di Roma, guidata sempre da Raggi, in due anni «non ha mai comunicato le aree idonee per la localizzazione degli impianti, a differenza di quanto fatto da tutte le altre province». Anche perché i grillini di inceneritori e affini non vogliono sentir parlare.

Per mettere fine all’impasse è entrato in campo il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, in sintonia con Raggi, che lo ha incontrato a metà giugno, poco prima di Zingaretti. La nuova «Cabina di regia», che sarà coordinata dal ministro in persona e che metterà insieme Comune, Regione e Prefettura, avrà ora il compito di affrontare «le problematiche connesse alla gestione e al trattamento dei rifiuti urbani» di Roma, si legge nel decreto, e di predisporre «immediate soluzioni di intervento» per il «sistema impiantistico», attraverso un gruppo di lavoro tecnico che sarà guidato da un alto dirigente del Ministero, il capo della direzione Rifiuti, Mariano Grillo.

Il monitoraggio dei tecnici partirà a breve, entro il 30 novembre gli esperti dovranno spedire un rapporto alla Cabina di regia, che dovrebbe terminare il proprio mandato a fine anno.

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