Ex nunzio Usa denuncia la lobby gay, tutti sapevano di McCarrick anche Bergoglio

Ex nunzio Usa denuncia la lobby gay, tutti sapevano di McCarrick anche Bergoglio
di Franca Giansoldati
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Domenica 26 Agosto 2018, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 15:04

DUBLINO – Un dossier (diffuso da diversi blog e testate critiche nei confronti di Papa Bergoglio) è piombato come un fulmine sul viaggio del Papa in Irlanda, arrivato al suo ultimo giorno dedicato alla visita del santuario di Knock e alla preghiera per le vittime della pedofilia. In questa testimonianza firmata dall'arcivescovo Carlo Maria Viganò, ex Nunzio negli Stati Uniti (fu a suo tempo all'origine di Vatileaks sotto il regno di Benedetto XVI, scoperchiando un sistema finanziariamente corrotto e infiltrato dalla lobby gay) sono contenute pesantissime testimonianze riguardanti uno dei casi più scabrosi di copertura del sistema di pedofili, quello del cardinale Theodore McCarrick, già arcivescovo di Washington e munifico finanziatore della Santa Sede.

Viganò racconta che già o ai tempi di Benedetto XVI McCarrick – abusatore e insabbiatore di casi allo stesso tempo – il caso era talmente evidente da avere costretto l'allora Papa Ratzinger ad imporgli per punizione una vita di totale preghiera. Cosa che non fu applicata, probabilmente perchè intervenne a proteggerlo l'attuale ordinario di Washington, cardinale Donald W. Wuerl, altro generoso benefattore verso il Vaticano. Viganò aggiunge che il caso era talmente scabroso e risaputo che Papa Francesco, al momento della sua elezione (marzo 2013), era al corrente di tutto ma anch'egli scelse la via del silenzio, facendo finta di nulla, stavolta in virtù di un antico legame di amicizia con un altro chiacchierato cardinale Oscar Maradiaga, salesiano, uno dei principali elettori di Papa Bergoglio e tra i suoi più ascoltati consiglieri. Solo il mese scorso Papa Francesco si è deciso a togliergli la porpora e ad espellerlo dal collegio cardinalizio.

Scrive monsignor Viganò: «Era poi evidente che a partire dalla elezione di papa Francesco McCarrick, ormai sciolto da ogni costrizione, si era sentito libero di viaggiare continuamente, di dare conferenze e interviste. In un gioco di squadra con il cardinale Rodriguez Maradiaga era diventato il kingmaker per le nomine in curia e negli Stati Uniti ed il consigliere più ascoltato in Vaticano per i rapporti con l’amministrazione ai tempi di Obama. Così si spiega che come membri della Congregazione per i Vescovi il papa sostituì il Cardinale Burke con Wuerl e vi nominò immediatamente Cupich fatto subito cardinale. Con tali nomine la Nunziatura a Washington era ormai fuori gioco per la nomina dei vescovi. Per giunta, nominò il brasiliano Ilson de Jesus Montanari - il grande amico del suo segretario privato argentino Fabian Pedacchio - Segretario della medesima Congregazione per i Vescovi e Segretario del Collegio dei Cardinali, promuovendolo in un sol balzo da semplice officiale di quel dicastero ad Arcivescovo Segretario. Cosa mai vista per un incarico così importante! Infine le nomine di Blase Cupich a Chicago e di William Tobin a Newark – due cardinali assai influenti - sono state orchestrate da McCarrick, Maradiaga e Wuerl, uniti da un patto scellerato di abusi del primo e quantomeno di coperture di abusi da parte degli altri due. I loro nominativi non figuravano fra quelli presentati dalla Nunziatura per Chicago e per Newark».

Di questo documento-testimonianza Viganò spiega che la ragione principale per cui ha rivelato queste notizie è per via «della situazione così tragica della Chiesa, che può essere riparata solo dalla piena verità, allo stesso modo in cui è stata gravemente ferita dagli abusi e dalle intercettazioni. Lo faccio per proteggere la Chiesa – scrive l'arcivescovo - solo la verità può renderla libera. La seconda ragione è di scaricare la mia coscienza di fronte a Dio delle mie responsabilità di vescovo per la Chiesa universale. Sono un vecchio e voglio presentarmi a Dio con la coscienza pulita. I segreti nella Chiesa, anche quelli pontifici, non sono tabù, sono strumenti per proteggere lei e i suoi figli dai suoi nemici. I segreti non devono essere usati per cospirazioni. Il popolo di Dio ha il diritto di conoscere tutta la verità anche riguardo ai suoi pastori. Hanno il diritto di essere guidati da buoni pastori. Per potersi fidare di loro e amarli, devono conoscerli apertamente nella trasparenza e nella verità come realmente sono. Un prete dovrebbe essere una luce in un candelabro sempre e ovunque e per tutti».

Dagli Usa, a stretto giro, ha replicato il cardinale Donald Wuerl di Washington smentendo di avere ricevuto in passato informazioni riguardandi restrizioni sul suo predecessore Theodore McCarrick. «Wuerl non ha avuto documentazioni o informazioni specifiche da parte della Santa Sede sul comportamento di McCarrick come suggerisce l'arcivescovo Viganò in una sua memoria» ha detto il portavoce Ed McFadden alla agenzia dei vescovi americana CNS.

Eppure monsignor Viganò nella sua lunga memoria, in un passaggio specifico, fa presente di essere pronto a dare testimonianza di ogni sua parola sotto giuramento, in qualunque sede. 

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