Salvini: «Il caso Diciotti è risolto, sbarco imminente: immigrati accolti anche dalla Chiesa»

Matteo Salvini a Trento
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Sabato 25 Agosto 2018, 21:41 - Ultimo aggiornamento: 21:56
«C'è un popolo stufo di essere servo: bloccare l'immigrazione clandestina non è diritto ma un dovere di un ministro; abbiamo fatto e speso anche troppo, lo dico soprattutto al popolo della rete, per fortuna che esiste, non possono imbavagliare nessuno».



Così il vicepremier Matteo Salvini parlando del caso Diciotti dalla festa della Lega di Pinzolo.
 «Gli immigrati della Diciotti sbarcheranno nelle prossime ore, ho ritenuto di farli sbarcare, vi dirò dove andranno. Chiedo di ridiscutere i miliardi che l'Italia manda a Bruxelles, è giunto il momento di tagliare i finanziamenti a un ente inutile».

«Dalla prossima nave può fare marcia indietro e tornare - aggiunge Salvini -, mi possono indagare anche per questo ma il limite è stato raggiunto».
E ancora: 
«Alcuni immigrati vanno in Albania, il governo albanese si è dimostrato migliore di quello francese. E io dico grazie agli albanesi e vergogna ai francesi. La restante parte dei migranti andrà in uno-due altri Paesi ma la maggioranza, e ci ho lavorato personalmente mentre gli altri insultavano, sarà ospitata a cura dei vescovi della Chiesa italiana».

«Ho saputo dieci minuti fa che sono sotto inchiesta per sequestro di persona», ma «è difficile fermarci». «Possono arrestare me ma non la voglia di cambiamento di 60 milioni di italiniani».  E aggiunge: «È incredibile vivere in un Paese dove dieci giorni fa è crollato un ponte sotto il quale sono morte 43 persone e non c'è un indagato e indagano un ministro che difende i confini del Paese. È una vergogna».


 
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