LE STELLE
Dei sette in questione, due sono arrivati a Roma, sponda Virtus che quest’anno punta decisamente al ritorno in Serie A dopo anni di anonimato. Piero Bucchi, uno che in massima serie potrebbe tranquillamente sedere su molte panchine, due finali scudetto con l’Olimpia Milano e cinque anni a Brindisi, portata a 40 minuti dalla Final Four di Eurochallenge nella stagione 2014/15, ha voluto il meglio. Nic Moore, che proprio a Brindisi ha fatto le sue fortune nelle ultime due stagioni, l’ultima chiusa a 13 punti e quasi 4 assist di media partita. «Una città come Roma merita di tornare in alto», le prime parole del folletto dell’Indiana. Fascino della Città Eterna che ha contagiato anche Henry Sims, 208 centimetri di potenza e classe, due stagioni da protagonista in Nba tra Cleveland e Philadelphia e in arrivo da Cremona dove in 33 presenze ha collezionato 11.3 punti 6.5 rimbalzi. «Provengono dalla serie A, avranno un inserimento più veloce in squadra», ha dichiarato Bucchi. Considerazione che devono aver fatto anche a Forlì, dove è sbarcato Kenny Lawson, dominante a Recanati e poi alla Virtus Bologna in Legadue e prezioso l’anno scorso anche in Serie A con quasi 8 punti segnati a partita. Per lui un contratto 1+1 a testimonianza della lungimiranza del progetto. Oppure a Bologna, sponda Fortitudo, dove è arrivato Maarten Leunen, una vita tra Cantù e Avellino, richiesto da Brindisi e Reggio Emilia, ora deciso a rimettersi in gioco come centro titolare di una squadra che insegue la promozione da anni. A Cento, invece, la firma di James White, un fuoriclasse assoluto, campione Nba con San Antonio, capo cannoniere a Sassari sette anni fa, una stagione eccellente a Pesaro, l’Eurochallenge vinta con Reggio Emilia, tornato la passata stagione in cui ha prodotto in 28 minuti di utilizzo medio 11 punti e 5 rimbalzi, col 39 per cento da 3. Anche per lui, contratto da 1+1 e, si dice, a cifre superiori di quelle di Mike Hall che ha rinnovato a Ferrara, rinunciando ad offerte dalla Serie A. L’istrionico statunitense ci ha messo anche del pepe su twitter: «Una squadra medio bassa di A1 mi ha offerto meno di quanto avrei preso qui e avrei dovuto fare da chioccia a ragazzini inesperti». Morale della favola: rinnovo a Ferrara per buona pace di tutti. Adam Smith, da Capo d’Orlando a Ravenna e Rotnei Clarke, da Pesaro a Trapani sono gli altri colpi ad effetto dell’estate in Legadue. Il secondo, in particolare, salvatore della patria della squadra marchigiana per due stagioni consecutive, era in parola con la Vuelle, salvo poi cambiare procuratore e scegliere la Sicilia. Non solo per una questione di cuore.
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