L’allarme era stato lanciato dall’Associazione nazionale dei presidi che, carte alla mano, sottolinea da tempo che non è possibile presentare un’autocertificazione per questioni di salute. A meno che non sia concesso per legge. Ma una legge con questo indirizzo, ad oggi, non c’è. In attesa di approvazione, infatti, c’è il Milleproroghe che, al Senato, ha incassato il via libera all’emendamento che prevede di far slittare di un anno l’allontanamento da scuola per i non vaccinati ma la discussione alla Camera inizierà solo l’11 settembre, quando l’anno scolastico sarà iniziato e tutto dovrà essere già in regola.
ATTESA
In attesa c’è anche il disegno di legge sull’obbligo vaccinale “flessibile” ancora tutto da mettere a punto. Quindi oggi, a due settimane dall’avvio dell’anno scolastico, come ribadito anche dal vice premier Di Maio: «Il nuovo anno inizierà in regime di decreto Lorenzin». Soddisfatti i dirigenti scolastici che, in questa fase di annunci e dietrofront, rischiavano di vedere andare in tilt le segreterie e, di conseguenza, l’avvio delle lezioni. Oltre a temere di dover fare i conti con eventuali conseguenze penali visto che, accettando in classe un bambino non vaccinato tramite un’autocertificazione, rischiano di mettere in pericolo la salute dei bambini immunodepressi, che non possono vaccinarsi per motivi di salute: «Plaudo al ministro Di Maio che, ribadendo la necessità di dover seguire la legge Lorenzin - ha commentato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi - ha dato dimostrazione di grande responsabilità. A settembre, quindi, non si accetteranno bambini senza vaccino e senza certificazione medica. In questo modo si elimina la confusione fatta finora tra famiglie e addetti ai lavori».
Il tema dei vaccini sta infatti tenendo banco da settimane, con continui cambi di rotta, mentre tra le famiglie si alzano i toni: oltre al fronte no-vax ora sta prendendo forma e voce il fronte dei “vax” con tanto di raccolta firme per una petizione online. Non solo, c’è già chi si sta informando per presentare alla scuola del proprio figlio una richiesta di accesso civico agli atti per sapere quanti sono i bambini non vaccinati a scuola e quanti quelli che hanno presentato una semplice autocertificazione. Sul nome dei bambini resterebbe ovviamente il riserbo ma in un ambiente ristretto, come quello di un asilo, sarebbe semplice individuare i bambini e i loro genitori. Scatenando di fatto tensioni e scambi di accuse. Per far definitivamente chiarezza sulle modalità da seguire, sono previsti nell’ultima settimana di agosto un incontro al ministero dell’istruzione con i sindacati e un incontro tra i presidi e il ministero della salute.
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