Cantù, si è dimessa la presidentessa Gerasimenko

Cantù, si è dimessa la presidentessa Gerasimenko
di Marino Petrelli
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Lunedì 13 Agosto 2018, 17:08
Sorpresa, ma nemmeno tanto, a Cantù: Irina Gerasimenko si è dimessa dalla carica di presidentessa. Lascia per motivi personali come lei stessa aveva dichiarato qualche giorno fa ad alcuni media locali, ma fino all’ultimo minuto si era pensato che la sua decisione non fosse definitiva. Per ora, le scelte operative saranno prese da Roman Popov che in questa ennesima estate calda della Red October ha preso il posto di Andrea Mauri in veste di amministratore delegato. Nel biennio in cui è stata al timone, sono arrivati una qualificazione ai playoff di Serie A e una semifinale di Coppa Italia, entrambi nella passata stagione.

I tifosi, lo scorso anno a lungo in contestazione contro Dmitry, marito della ex presidentessa e proprietario del club, non hanno accettato di buon grado la sostituzione di Mauri, spesso collante tra la proprietà e gli stessi club di appassionati bianco blu. Invece hanno avuto una forte rassicurazione sulla realizzazione del nuovo “Pianella”. Il comune e la Red October Italia, la società guidata da Irina che si occupa del progetto, hanno trovato un accordo dopo mesi di stallo. Visti i tempi tecnici, si può prevedere l’inizio della demolizione dell’attuale struttura nei primi mesi del 2019. Se tutto andrà bene, il 2020 potrebbe essere l’anno della prima partita nel nuovo tempio della Pallacanestro Cantù, ora temporaneamente trasferita a Desio.

La famiglia Gerasimenko, a tutti gli effetti proprietaria della maggioranza azionaria del club dal novembre 2015, in meno di tre anni ha dato una forte impronta “russa” all’assetto societario e in panchina dove si sono alternati otto allenatori, di cui cinque di scuola sovietica. Su Dmitry si potrebbe scrivere un romanzo. E’ proprietario della Krasniy Oktyabr, la seconda fabbrica di acciaio più grande della Federazione Russa, il che lo rende uno degli uomini più ricchi del suo paese. Nel 2000 si è dichiarato eleggibile per il Draft Nba senza aver mai giocato una partita da professionista. Partita che invece ha giocato in due occasioni, con la squadra che ha fondato a Volgograd, nel 2013 contro il Cska Mosca e nel 2015 in Eurocup con il Cedevita, vincendo una partita ininfluente e andando a referto per cinque minuti con un rimbalzo preso e due falli fatti.

Dodici mesi fa, Charles Thomas prima e Randy Culpepper avevano tuonato su twitter su mancati pagamenti. La vicenda si risolse con l’intervento diretto della proprietà e i due giocatori sono risultati tra i migliori della grande stagione brianzola. Ieri, Jeremy Chappell, altro protagonista della passata stagione, ha “cinguettato” definendo “triste vedere come ragazzi che spendono tempo prezioso lontano dalle loro famiglie in un paese straniero non vengano neanche pagati". In un altro tweet aveva scritto che potrebbe rivolgersi al tribunale della Fiba. Si attende una risposta ufficiale da parte della società. I conti di Cantù sono già stati monitorati l’anno scorso, l’iscrizione al prossimo campionato è avvenuta regolarmente, ma la società sarà multata di 8 mila euro per il ritardato pagamento dei contribuiti di marzo e aprile 2018.

Il raduno è alle porte, il 16 agosto ci si ritrova tutti allo storico palasport Perini, casa della Pallacanestro Cantù fino al 1974. Poi partenza per la Valchiavenna. La partenza potrebbe subire uno slittamento in quanto il nuovo allenatore, Evgeny Pashutin, non avrebbe ancora ottenuto i documenti necessari per il visto. Un piccolo contrattempo in più per una Cantù vincente sul campo ma che a livello societario non ha mai avuto pace negli ultimi tre anni. Dalle parti di Cucciago sperano sia l’anno giusto.

 
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