Leva obbligatoria, Trenta gela Salvini: «Solo un'idea romantica, servono professionisti»

Leva obbligatoria, stop della Difesa a Salvini: «Idea romantica»
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Domenica 12 Agosto 2018, 12:48 - Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 00:06

Per Salvini «un dovere» da ricordare ai ragazzi, per Trenta solo «un'idea romantica». L'ipotesi del ritorno della naja divide i ministri di Interno e Difesa del governo gialloverde. A ritenere che l'idea non sia «più al passo con i tempi» è la ministra Elisabetta Trenta, contraria all'ipotesi di Salvini, rilanciata ieri, sul servizio militare o civile obbligatorio. Il parere del dicastero della Difesa è che si tratti di «un'idea romantica, ma i nostri militari sono e debbono essere dei professionisti e su questo aspetto è d'accordo anche Salvini».

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Proprio la «professionalità delle forze armate italiane» è una delle qualità più apprezzate dei nostri militari a livello internazionale, ribadiscono fonti dello Stato Maggiore della Difesa, ricordando che già in diverse occasioni il generale Graziano aveva espresso la sua posizione sulla leva obbligatoria. Il vicepremier ha però rilanciato con un sondaggio social ai suoi follower su twitter, riscuotendo numerosi commenti entusiastici: «Reintrodurre il servizio militare e civile per ricordare ai nostri ragazzi che, oltre ai diritti, esistono anche i doveri. Siete d'accordo?», chiede Salvini, il quale ieri aveva sottolineato dal suo punto di vista l'aspetto pedagogico: «per i nostri ragazzi e le nostre ragazze così almeno impari un pò di educazione che mamma e papà non sono in grado di insegnarti».

Se l'idea dovesse concretizzarsi in futuro, in Europa l'Italia si riallineerebbe sul tema con altri Paesi europei come Germania, Finlandia, Danimarca, Austria e Svezia, mentre in scia ad una proposta simile c'è anche la Francia di Macron. E le nuove generazioni tornerebbero così ad indossare per alcuni mesi divise ed anfibi dopo diversi anni di stop: risale al 2004, ad opera del governo Berlusconi, l'abolizione del servizio militare obbligatorio. In seguito sono state diverse le proposte avanzate durante le varie legislature che si sono succedute. Lo stesso leader leghista non è nuovo all'idea del ripristino dell'obbligatorietà. Lo scorso febbraio aveva anche depositato in Parlamento un disegno di legge per reintrodurre il servizio di leva su base regionale per sei mesi, anche per aiutare ad affrontare i pericoli del terrorismo: «Penso che di fronte a rigurgiti razzisti e alla minaccia del terrorismo, un esercito di leva sia meglio per la democrazia», aveva detto.

Anche in quel caso, però l'allora ministro della Difesa, Roberta Pinotti, si disse subito contraria alla proposta. «Un servizio di leva obbligatorio, civile o militare ma soprattutto militare servirebbe anche a integrare i ragazzi che sono venuti qui dall'altra parte del mondo e che cresceranno con l'amore per l'Italia», erano state le parole di Salvini già sei mesi fa. In seguito la Regione Veneto ha anche depositato una proposta di legge per avviare un servizio di leva di otto mesi per ragazzi e ragazze tra i 18 e i 28 anni. Ma c'è anche chi, come il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, ricorda che «esiste una legge voluta da me da ministro della Difesa del governo Berlusconi, che dà la possibilità di far vivere ai giovani che lo desiderano, la vita militare per tre settimane. Prima di discutere di leva obbligatoria il governo potrebbe tornare a finanziare questa legge», ha spiegato proponendo «un allungamento a 40 giorni, magari da svolgere durante le vacanze estive». Nettamente contrario il senatore Pietro Grasso, leader di Leu: «Commentiamo le sparate di Salvini solo quando si traducono in Disegni di Legge,senza abboccare alle provocazioni continue. Lo voglio vedere votare per la leva obbligatoria: noi saremo contro, come la maggioranza del Paese».

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