Tra Elio e il Rinaldo napoletano: Valle d'Itria chiude con un boom di spettatori

Il festival di Valle d'Itria
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Mercoledì 8 Agosto 2018, 16:40
Si è conclusa con un grande successo di pubblico e di critica la 44a edizione del Festival della Valle d’Itria: fra i risultati più significativi, l’incremento delle presenze, dovuto anche all’utilizzo di nuovi spazi come l’Atrio dell’Ateneo Bruni, con un conseguente +23% di incasso per gli spettacoli a pagamento fra i quali Giulietta e Romeo, Rinaldo e Figaro su, Figaro giù.

Stesso trend per Il trionfo dell’onore, titolo della sempre più apprezzata iniziativa dell’Opera in masseria. Altro dato che conferma l’interesse internazionale per il Festival deriva dal numero di testate nazionali ed estere accreditate quest’anno che raggiunge quota 66. 


Alberto Triola, direttore artistico, commenta: «È stato l’anno dell’apertura al grande pubblico, anche grazie all’ibridazione di generi, linguaggi e registri.
La coproduzione con la Notte della Taranta per la rivisitazione del Barbiere di Siviglia con Elio; il registro comico e quello serio nel sorprendente Rinaldo “napoletano” diretto da Fabio Luisi, in prima assoluta in tempi moderni; la riscoperta di un’opera ingiustamente trascurata come Giulietta e Romeo di Vaccaj, che ha registrato un’affluenza di pubblico mai registrata al Festival; l’alternarsi di musica di epoche e stili lontanissimi, dal Seicento al contemporaneo, con prime assolute di rilievo come quella dei Tre pezzi sacri di Giampaolo Testoni».
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