Mario Biondi e Nik West
nel sabato Uj: chapeau!

Mario Biondi a Umbria jazz 2018
di Italo Carmignani e Fabio Nucci
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Domenica 22 Luglio 2018, 01:41 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 23:40

PERUGIA - A farla innamorare del basso è stato il famoso riff di Wanna be startin' something e non è escluso che in futuro un frammento di "Jacko" possa diventare il loop di un suo brano. Alla sua prima uscita a Umbria jazz, Nik West ha confermato quanto di positivo si dice sulla sua figura. Glamour quanto si vuole, ma sul palco un vero fenomeno. Bassista e cantante funk dall'anima rock, anche se lei, come ci ha confidato nel backstage, definisce il suo stile "non definito". Ma i riferimenti si sentono nel suo live che inizia con una stravolta versione di Mission Impossible durante la quale fa il suo ingresso, basso in spalla, con un vestito ovviamente purple corto davanti ma con una coda di seta e tulle svolazzante e l'acconciatura da "purple unicorn". Il suono è corposo e il basso si insinua tra le dinamiche del genio di Minneapolis e i virtuosismi di Marcus Miller. Forse l'unico vero riferimento jazz del suo bagaglio musicale che per il resto attinge a un repertorio originale costruito su misura per un live fatto di ritmo e interazione col pubblico. Come quando racconta Forbidden fruit: "Quando vedi un bel ragazzo mentre cammini per strada dentro di te senti questa bass-line".  Un pezzo audace e sensuale come i suoi  movimenti: come quando su Let's work di Prince l'ultimo giro di basso lo suona a terra roteandosi su un fianco. Non prima di aver dato una sua versione di Come together, suonata sempre con TAFKP cui dice idealmente. "Grazie per avermela fatta suonare insieme". Il meglio è nell'unico bis concesso visti i tempi stretti di una super serata con ben tre artisti a dividersi il palco.  Un finale al "bacio" pensando ancora al "principe" e con un grazie speciale a Umbria jazz per l'extra-time. 

Ad aprire la serata, i fratelli del'Hypnotic Brass Ensemble, ben otto sul palco tra fiati, voce e percussioni. Una bass band moderna e dinamica il cui spirito spazia da Crusaders a Snoop Dogg, tra passaggi melodici e attacchi hip hop. In abito scuro ed eleganti nel backstage, scatenati e meno formali sul palco. Il "basso tuba" addirittura a torso nudo. Il loro è un inno al movimento che in pochi impavidi assecondano, rispondendo al loro invito a ballare sotto il palco. "Uj how do you feel?".

Un'altra serata in ottima salute per il festival, chiusa dalla rassicurante voce di Mario Biondi, presentato da Nick the Nightfly che ne ha ricordato le tante  esibizioni a Uj, con la  Duke Orchestra e Pino Daniele, Al Jarreau e Incognito. Biondi inizia ricordando  "lo sgabello di Quincy". "Mentre lui dirigeva qui, eravamo in Danimarca, quello era un concerto almeno da vedere". Poi la musica. L'inizio è con la sanremese Rivederti che dal vivo e a Umbria jazz fa tutto un altro effetto. "È sempre una grande emozione, ho grande rispetto per voi e per questo festival". Dopo il terzo brano entrano i Quintorigo con cui interpreta anche All I want is you, brano scritto proprio da Dee Dee Bridgewater. "Anche lei è stata su questo palco una settimana fa: è stata una bella reunion. Questo pubblico ascolta la musica più bella del mondo e ascolta anche me!". Il tempo di Love is a temple che arriva il saluto al terzetto d'archi rock. "Questo è l'inizio di un incontro con i Quintorigo, ma non finisce qui: dobbiamo vederci molto presto, ma ancora non diciamo niente". C'è spazio per molti dei brani del suo ultimo lavoro Brasil, infatti ecco Rio de Janeiro blues e a seguire, un salto indietro fino ad Handful of soul. Il tono sale ancora quando arriva uno dei cavalli di battaglia del cantante siciliano, quella Slowdown di Boz Scaggs riproposta in chiave più funk rispetto alla versione con gli Incognito. E con un super Marco Scipione, diviso tra sax, flauto traverso e cori.
È il normale viatico al finale che porta inevitabilmente a This what you are, introdotta da un assolo del bassista Federico Malaman e chiusa col pubblico a ballare e a cantare. "Sha-la-la-la-la-la-la".

Poi il bis, con una neanche tanto velata polemica con le radio italiane. "A volte sembrano scordarsi mentre la BBC ci passa: non è il caso della radio di Nick (the Nightfly, ndr) ma le altre sono più str... Il prologo ai titoli di coda che scorrono sul "radio-bistrattato" singolo Devotion. 

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