Otto volte i mille metri alternati: uno veloce e uno lento. Tre gruppi. Nei primo ci sono quelli che “volano” ossia i più veloci. Per intenderci primo chilometro a 3’45’’ e il secondo a 4’. Basta osservarli per capire chi è già in condizione e ha brillantezza nelle gambe. Lucas Leiva è il migliore sia dal punto di vista muscolare sia da quello della resistenza. Questo è il suo primo ritiro intero, lo scorso anno arrivo in corsa. Adesso già corre più di tutti. Ha svolto alla perfezione i compiti che Ripert ha dato a tutti. Trentuno anni e non sentirli. Questione di testa ma anche fisica. Giusto equilibrio di fibre bianche (più adatte alla velocità, utilizzano un meccanismo di contrazione anaerobico) e quelle rosse (consentono lavori lunga durata e utilizzano un meccanismo di contrazione aerobico). Insieme al brasiliano c’è Ciro Immobile. Si è presentato tirato a lucido. Percentuale di massa grassa intorno al 10%. Leggermente meno scattante del suo solito perché deve correggere un piccolo squilibrio muscolare tra flessori ed estensori della coscia destra legato all’infortunio patito a fine aprile. A completare il primo gruppo ci sono Parolo, Acerbi (uno esplosivo e con grande capacità aerobica), Murgia, Cataldi, Marusic e Di Gennaro.
SUPERCOMPENSAZIONE
Sul gradino più basso del podio dei più in forma c’è il neo acquisto Valon Berisha. Un guerriero. Fisico scolpito e rabbia. Sembra un giocatore della Premier League: corre senza sosta e non toglie mai la gamba. Sul suo biglietto da visita c’è scritto: «Non ho paura di nessuno». Suo padre da bambino lo portava in fabbrica per insegnargli i veri valori. La cultura del lavoro prima di tutto. Ha sorpreso tutto lo staff per la meticolosità e la voglia. Sguardo sempre fisso sul prossimo obiettivo. Poche risate e tanta concentrazione quando è sul campo. Nello spogliatoio poi si trasforma e fa ridere tutti. In questa prima fase si lavora con il metodo della “supercompensazione”. Un processo fisiologico che porta il tessuto muscolare prima ad una fase di stress (fase catabolica) e poi, a seguito di un periodo di riposo, ad una crescita e adattamento del tessuto (fase anabolica). In parole povere si abitua il corpo a carichi di lavoro progressivamente crescenti. Niente allenamento, infatti, ieri pomeriggio. Da lunedì si procederà con la seconda fase che prevede esercizi più di qualità che di quantità. Circa quindici giorni in cui si lavorerà sull’intensità. L’ultima settimana è quella che servirà ad arrivare al top della condizione e della brillantezza. Scatti sui 15-20 metri, cambi di direzione ed esclusività. Resta a riposo Strakosha. Il portiere da qualche giorno ha sentito un nuovo riacutizzarsi dei problemi alla schiena (lombalgia). Probabilmente tornerà in campo lunedì.
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