Daily Web
di Laura Bogliolo

Il sogno delle donne a Zanzibar, tirare un calcio a un pallone

2 Minuti di Lettura
Martedì 17 Luglio 2018, 11:26
Hanno vietato di giocare a calcio alle donne e loro hanno creato una squadra. Anzi, un piccolo campionato che non riceve aiuti dal governo e non ha sponsor perché a Zanzibar il football femminile equivale o a essere lesbiche (l'omosessualità è un reato in 38 dei 54 paesi africani, punti fino a 30 in Tanzania, e a 14 a Zanzibar) o a violare le rigide regole patriarcali del Paese musulmano. si deve considerare la vergogna che può provare la famiglia perché il calio è solo per uomini.

Anni fa ebbe un gran successo sul web l'annuncio di un documentario sulle vite delle giocatrici di calcio della squadra "Women Fighters", il film "Zanzibar Soccer Dreams" trasmesso in varie parti del mondo. Oggi il New York Times con un reportage racconta le vite di queste ragazze che combattono per dare un calcio a un pallone, sport importato dall'Europa quando Zanzibar era un protettorato britannico. E sul web la notizia corre veloce. 

Nonostante le pressioni della società derivate da credenze conservatrici sul ruolo delle donne, le atleti della lega femminile di Zanzibar continuano a lottare insieme senza risorse o sostegno. "La gente ha cercato di impedirmi di giocare", ha raccontato Riziki Abdallah al New York Times. "Dicono: 'Non giocare a calcio, il calcio è solo per gli uomini'". Sul campo è conosciuta con il soprannome di Chadole. Recentemente si è svolta la prima partita del campionato femminile formato da sei squadre. Si sono affrontate le "Jumbi Woman Fighter" e le "Green Queens". "Le giocatrici mirano a mostrare alla propria comunità che il calcio e l'Islam non sono incompatibili, ma che possono essere fortemente impegnati sia nello sport che nella religione" scrive il sito
 Muslima.globalfundforwomen.org.
 
 
 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA