Quel ristorante lo aveva frequentato già altre volte. Si sentiva al sicuro, Chiara Ribechini, cenando lì, e invece ieri sera la giovane, 24 anni, di Navacchio (Pisa) si è sentita male poco dopo la cena ed è morta in strada per una reazione allergica letale, mentre la soccorreva il 118 allertato dal fidanzato. A nulla le sono serviti neppure i medicinali che si portava sempre dietro in quanto soggetto allergico da molti anni.
LEGGI ANCHE ----> Come riconoscere lo shock anafilattico
I carabinieri hanno sequestrato la cucina del ristorante e domani sarà effettuata l'autopsia. I sospetti principali si addensano su una bruschetta di pane che sarebbe stata prodotta fuori dall'azienda agricola che ospita il ristorante, mentre al gestore del locale e all'amministratrice dell'azienda agricola è stata notificata la convalida del sequestro della cucina e l'avviso di conferimento dell'incarico per l'autopsia davanti al pubblico ministero Giancarlo Dominijanni per domani alle 8.30 in procura. Da quel momento entrambi saranno formalmente indagati come atto dovuto e subito dopo sarà eseguito l'esame autoptico all'istituto di medicina legale. Sarà proprio l'autopsia a poter fornire risposte sulla causa che ha determinato il devastante shock anafilattico che ha ucciso la giovane. Ieri sera Chiara Ribechini ha mangiato una vellutata di piselli in crosta di pane, bruschette e penne al ragù di cinghiale.
Una triste pagina per il nostro comune che ha perso nella notte una giovane cittadina per una vera disgrazia. Esprimiamo cordoglio alla famiglia. https://t.co/k3MYqr5VW2
— Susanna Ceccardi (@SusannaCeccardi) 16 luglio 2018
Ed è proprio sul contenuto della bruschetta che si stanno concentrando gli accertamenti scientifici, perché il resto del menù, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stato cucinato con materie prime già mangiate altre volte dalla ragazza che sceglieva con cura solo pochi posti dove sapeva che la sua condizione di salute non sarebbe stata messa in pericolo.