Tari Roma, boom di ricorsi contro la tassa sui rifiuti: «Vie sporche e miasmi: rimborsateci»

Tari Roma, boom di ricorsi contro la tassa sui rifiuti: «Vie sporche e miasmi: rimborsateci»
di Camilla Mozzetti e Andrea Nebuloso
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Sabato 14 Luglio 2018, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 23:08

I miasmi, quell'odore fetido di immondizia e rifiuti non raccolti attanaglia moltissimi quartieri e non soltanto quelli in prossimità degli impianti di smaltimento, come il Tmb di via Salaria. Eccolo il rovescio della mancata raccolta e di quella che da settimane procede a singhiozzo in molte zone della Capitale. L'estate e il caldo, rispetto all'inverno, quando l'emergenza si ferma alle strade sporche, hanno amplificato i cattivi odori e decine di residenti da giorni sono costretti a tenere le finestre chiuse e addirittura a dover camminare con i fazzoletti sul volto. Il primo effetto di questa situazione si traduce nell'impennata di richieste per il dimezzamento della Tari, la tassa sui rifiuti.

I RIMBORSI
Dopo la class-action lanciata dal Codacons lo scorso anno, sono 300 le famiglie di Roma che hanno scaricato il modulo per ottenere un abbattimento dell'80% sull'imposta. Il motivo è presto detto: non solo i rifiuti non vengono raccolti, ma generano problemi, a partire dall'aria divenuta insalubre oltre che maleodorante. A macchia di leopardo le criticità maggiori seguendo proprio il numero di pratiche avviate si concentrano a San Lorenzo, corso Trieste, Salario. Proprio in quest'ultimo quadrante la situazione è diventata insostenibile. «Ai cattivi odori spiega Sergio Caselli del comitato di quartiere siamo purtroppo abituati da anni, adesso però la situazione è drammatica anche in ragione dell'immensa quantità di rifiuti dentro all'impianto, i miasmi si percepiscono anche a Prati Fiscali, viale Somalia, piazza Vescovio, tutte aree che negli anni passati non risentivano del problema». Intanto la protesta, a suon di ricorsi, ha investito molte altre zone del II Municipio. «Dopo non aver ricevuto alcuna risposta dall'Ama alle nostre diffide spiega Massimo Santucci, un rappresentante del comitato dei cittadini di piazza Verdi ci stiamo organizzando per adire alle vie legali.

Siamo intenzionati a fare ricorso e chiedere il dimezzamento della tariffa sia per il disservizio e sia per la mancata raccolta». Una atto di protesta che anche altri comitati del quartiere sono pronti a sostenere. Non a caso il coordinatore del Tavolo Qualità del mini-comune, Angelo Artale, ha inviato un'infuocata e-mail a tutti i residenti invitandoli a ricorrere in giudizio facendosi forza del recente accoglimento da parte della Commissione Tributaria Provinciale del ricorso promosso da un cittadino contro l'Ama, ottenendo proprio il dimezzamento della bolletta.

LE ZONE
Una ventata di indignazione che arriva fino al XIV Municipio. Alla Balduina, infatti, i cittadini si stanno organizzando in un ricorso collettivo che coinvolge le vie e i quadranti della zona. Nel frattempo sono state già raccolte oltre 7mila firme per richiedere all'azienda municipale dell'ambiente di riaprire l'impianto della zona. Malumori e insofferenze si agitano poi sulla Cassia dove la raccolta va a rilento e i cattivi odori si propagano inarrestabili anche in molte strade, da via Fosso del Poggio a via Lucio Cassio.

Scenario quasi apocalittico, infine, a Tor Sapienza, Centocelle, la Rustica. «Ma tanto si sa sbotta ironicamente un residente le periferie devono implodere, dimenticate dall'amministrazione», mentre altre proteste stanno per partire a Ostia dove ad Axa e Acilia, pur con l'attivazione del porta-a-porta, la raccolta procede male e a rilento.

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