La amichevole di Gerusalemme era stata annullata in extremis da parte argentina in seguito a «minacce terroristiche» giunte ai giocatori, mentre gruppi politici filopalestinesi accusavano i dirigenti israeliani di aver voluto sfruttare quella partita per fini politici legati al 70.mo anniversario della fondazione dello Stato ebraico.
Lo stesso premier Benyamin Netanyahu si era rivolto personalmente al presidente Mauricio Macri nel tentativo di persuadere la nazionale argentina a giocare a Gerusalemme, ma invano. Da parte sua il presidente della Federcalcio palestinese Jibril Rajoub aveva invece ringraziato Messi «a nome della Palestina» per aver rinunciato alla partita che altrimenti, a suo parere, sarebbe stata disputata in una «zona contesa».
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