Prevede l'istituzione di un "corso popolare" formato dalle classi quinta e sesta, che si innestava subito dopo la scuola elementare. Impone ai Comuni di istituire scuole almeno fino alla quarta classe, nonché di assistere gli alunni più poveri ed elargisce fondi ai Comuni con modesti bilanci.La legge prevedeva l'equalizzazione della retribuzione degli insegnanti della scuola elementare, innanzitutto in relazione alla bipartizione tra biennio inferiore e superiore, ma anche rispetto a diversi tipi di discriminazione, in base al sesso, al luogo di insegnamento (periferia, campagna, città) o quant'altro.
I problemi della scuola sono al centro di un vivace dibattito culturale che vedono coinvolte riviste come "La voce" di Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini; principali oggetti di dibattito sono le proposte di riforma della scuola media inferiore e la questione dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole elementari.
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