Rugby World Cup 2019 in Giappone, il sindaco di Toyota all'Olimpico a scuola di grandi eventi dalla Fir

Delegazione Toyota alla Fir
di Paolo Ricci Bitti
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Venerdì 6 Luglio 2018, 01:06 - Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 00:40

Sul campo, a casa loro, abbiamo appena pareggiato (un match a testa), ma dove l'Italia del rugby resta imbattibile è nell'organizzaziono dei Grandi evanti quali il Sei Nazioni e i test match: così una delegazione del Giappone, che l'anno prossimo ospiterà la Coppa del Mondo, è atterrata all'Olimpico per fare domande, guardare impianti, mappe e video, sgranare gli occhi davanti alle meraviglie del Foro italico, capire come in pochi anni - dal 2000 insomma - gli appuntamenti ovali orchestrati a Roma dalla Fir siano diventati i più brillanti e ricercati di tutti, sbaragliando rivali quali come Londra, Parigi o Dublino che di queste faccende  si occupano dal 1883.

E, beh, tra un inchino e un altro, è una discreta botta d'orgoglio essere considerati maestri da meticolosi organizzatori quali sono, non certo solo nelle vicende sportive, i giapponesi. 

"E' un grande onore e una grande opportunità di crescita poter visitare queste bellissime strutture per ispirare il nostro lavoro futuro - ha detto il capodelegazione Toshihiko  Ota, sindaco di Toyota - siamo  molto colpiti dal lavoro organizzativo della Federugby fondato su passione, dedizione ma anche su una solida programmazione, la base per ogni
successo".

 

 

Già, grazie al Sei Nazioni e a test match di assoluto valore - tipo quello con gli All Blacks il 24 novembre - il rugby dimostra ogni anno parecchie cose: come riempire l'Olimpico come un uovo; come attirare e far divertire altre decine di migliaia di tifosi nel pluripremiato Villaggio del Terzo tempo che copre ormai tutto il Foro italico e che è aperto anche a chi non ha il biglietto; come portare ogni volta una ventina di milioni di euro di indotto nelle casse delle attività commerciali romane; come non costare un euro di ordine pubblico; come legare un evento sportivo alla storia della città grazie alla possibilità di visitare gratis decine di musei esibendo il biglietto del match.

E' presto detto: nessun altro sport ci riesce. Nessuno. E non è la prima volta che le strategie della Fir e del suo ufficio Grandi eventi sono oggetto di studio, anche perché tutti questi sostanziosi successi di pubblico sono ottenuti senza quello che in materia di sport viene ritenuto - effettivamente - un ingrediente più importante del sale: le vittorie della nazionale che ahinoi restano ancora Grandi ma Rari eventi. Ebbene, alla Fir hanno imparato a fare con quello che, in questo caso, passa la cambusa.



Sottolineato allora che la Coppa del Mondo di rugby è il terzo evento sportivo dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio, non resta che attendere l'appuntamento dell'autunno 2019 quando il Giappone ospiterà la Rugby World Cup, per la prima volta allestita in un paese che non è tra le potenze tradizionali di questo sport. Toyota, poi, è fra le città che nel 2019 accoglieranno gli azzurri, guardacaso proprio contro la Nuova Zelanda come farà Roma in novembre. Motivo supplementare di interesse per la delegazione delle città di mezzo milione di abitanti fra Tokio e Osaka che ha preso il nome dall'azienda automobilistica. Ricordate una città inglese che ha invece dato il nome a uno sport che si gioca con la palla ovale?​

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