Un caso con pochi precedenti ai Castelli che vede sia gli agenti del commissariato che quelli della squadra mobile lavorare senza sosta per arrivare ad un colpevole. «Un pestaggio assurdo - si lascia sfuggire un inquirente -.
Come si può ridurre così una persona?». L’appartamento della giovane è stato posto sotto sequestro così come l’ascensore. Sembra che qualche condomino abbia visto delle tracce di sangue nella cabina. Se è così qualcuno le ha cancellate ecco perché sono importanti i rilievi della polizia scientifica anche sull’ascensore. Gli investigatori stanno scandagliando le ultime ore prima del pestaggio della ventottenne. Sembra che la giovane in questo momento non abbia lavoro. Nelle case popolari, dove vive, tutti la conoscono come una brava persona, incapace di fare del male. Chi ha potuto ridurla così e perché? Sono gli interrogativi a cui gli agenti stanno cercando di dare una risposta. Sia negli uffici della Mobile che in quelli del commissariato di Albano sono stati ascoltati amici e parenti. Il particolare dell’ascensore potrebbe essere risolutivo: il responsabile potrebbe abitare vicino la giovane.
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