Il blitz di Salvini nei campi rom spiazza la sindaca Raggi

Il blitz di Salvini nei campi rom spiazza la sindaca Raggi
di Simone Canettieri
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Martedì 3 Luglio 2018, 00:19 - Ultimo aggiornamento: 18:44

ROMA «Visiterò i campi rom della Capitale, vorrei andare a vedere com’è la situazione con la sindaca Virginia Raggi. Così come è già successo, d’altronde, con il governatore del Lazio Nicola Zingaretti per la villa confiscata ai Casamonica». Domenica pomeriggio, dopo lo show di Pontida e dopo un pranzo all’insegna del relax, Matteo Salvini ha annunciato «a breve» un blitz nei campi nomadi della Capitale. Il ministro dell’Interno sa anche «dove» andrà. E non sono due luoghi casuali: «Il Camping River e la Barbuta». 
Il primo è una situazione pronta a esplodere: entro domenica i 400 residenti dell’area (privata) avrebbero dovuto lasciare la zona. Ma la metà è rimasta, nonostante il Comune abbia offerto loro diverse soluzioni (contributo per l’affitto, rimpatrio assistito e ospitalità nel circuito dei servizi sociali). Nel frattempo, i moduli abitativi di proprietà del comune sono stati in parte rimossi e le utenze staccate. Sul fronte rom, Raggi si muove alla ricerca di una «terza via diversa dalla ruspa di Salvini e dall’assistenzialismo di un sistema che l’Europa ci impone di superare», ha detto a Il Messaggero l’assessore al Sociale Laura Baldassarre.

IL FRONTE 
Ecco, perché l’annuncio di una visita del ministro e vicepremier della Lega crea, seppur in maniera sotterranea, qualche grattacapo al Comune. Da una parte c’è il tentativo del M5S di smarcarsi anche su questo tema dal partner di Governo, sempre più ingombrante. Dall’altra, ragionano dalle parti di Raggi, l’aiuto istituzionale non si può certo rifiutare, specie su un tema caldo come quello della sicurezza e della legalità. In effetti, anche se sembra passata una vita, solo un anno fa Raggi sul tema delle occupazioni e dei migranti creò un vero e proprio asse con il predecessore di Salvini, al Viminale, Marco Minniti. 
Ma ora tutto sembra cambiato e dunque l’intenzione del ministro di visitare i campi, soprattutto il River, desta apprensione. Una mossa che spiazza. «Come da protocollo, in questi casi contatto - dice Salvini - l’assessore alla sicurezza competente in materia, sempre nel rispetto dei ruoli degli amministratori locali». Nel caso di Roma, spiega ancora il titolare dell’Interno, «ho saputo che il dossier è in capo direttamente al gabinetto della sindaca, quindi la contatterò per compiere un’ispezione insieme».

LE REAZIONI
C’è un’ansiosa curiosità in Comune per la strategia che potrà mettere in piedi il leader della Lega. Nel caso del River - dove appunto è scaduto il termine per lasciare gli insediamenti comunali ma ciò non è ancora avvenuto - si potrebbe convocare un comitato per l’ordine e la sicurezza ad hoc, lanciare un ultimatum agli occupanti diventati abusivi e in caso di esiti negativi far partire uno sgombero con le forze dell’ordine. Una soluzione che nel M5S (da Raggi all’assessore Baldassarre passando per gran parte dei consiglieri comunali) nessuno auspica. E probabilmente non sarà così. Ma di sicuro il pressing dell’Interno c’è, e davanti a una situazione che ancora non vede sbocchi si fa molto più pressante. 
 



«Matteo» e «Virginia» da un mese a questa parte si rincorrono, ma le due agende non riescono ancora a trovare un punto di contatto. La prima volta dei due potrebbe essere dunque davanti a un campo rom. Se il River è una potenziale polveriera, anche quello della Barbuta ha una storia particolare. Perché rientra - con quello della Monachina - nel percorso che va chiuso entro il 2020 con il totale superamento di queste strutture a favore dell’inclusione. Ma il primo esperimento pilota finora va avanti con enorme difficoltà. E il Comune le sta tentando tutte per cercare di creare una «terza via» che passi dall’inclusione di queste popolazioni. A partire, per esempio, dal contributo «fino a 5mila euro per chi apre un’impresa, per chi ottiene un lavoro», come ha spiegato l’assessore Baldassarre la settimana scorsa. Un’uscita che ha fatto mordere la lingua alla Lega che ha preferito non commentare per non aprire un altro fronte. Poi però domenica pomeriggio a Pontida, con il sorriso sulla bocca, Salvini ha annunciato: «Andrò a visitare due campi nella Capitale».

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