Lotito: «La mia Lazio non svende nessuno»

Lotito: «La mia Lazio non svende nessuno»
di Valerio Cassetta
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Martedì 3 Luglio 2018, 07:30
«La musica è cambiata» assicura Lotito. I suoi cellulari non squillano più. Eppure le chiamate sono sempre le stesse. Adesso sono silenziosi «perché anche la suoneria, se ascoltata troppe volte, può dar fastidio al corpo umano». Il presidente della Lazio, reduce da una settimana rigenerante in Trentino nell’hotel del famoso nutrizionista Herni Chenot, spiega come sia cambiata la filosofia e non solo della sua vita privata, anche della Lazio. «Non faremo come i miei predecessori che andavano con il cappello in mano a chiedere alle altre squadre, trasformando la Lazio in una colonia di altre società». L’avviso è chiaro: «Nessuno è in vendita». Anche perché «la Lazio non deve vendere per comprare, è in una situazione di grande tranquillità». La programmazione per fare del club un punto di riferimento a livello mondiale avviene «nel rispetto delle regole, senza scorciatoie e con totale trasparenza». Insomma, la Lazio non fa passi più lunghi della gamba, ma procede arrivando all’obiettivo «secondo le proprie possibilità» con cautela e ponderazione. Un po’ come le tartarughine di mare, che Lotito porta come gemelli della camicia. «A casa nostra comandiamo noi» ricorda Claudio, che ha trasformato Formello in una reggia: giardini in perfetto ordine, camere ristrutturate, ben otto spogliatoi e campi nuovi anche per il settore giovanile.
LE TRATTATIVE
Un centro sportivo a cinque stelle, ma non aperto a tutti: «Chi vuole un giocatore, deve bussare alla nostra porta. Noi decideremo se aprire o meno, e chi andrà via, lo fa solo alle condizioni che dico io. Senza intimidazioni e pressioni. La pressione me la misuro dal medico». Così se il Wolverhampton vorrà portare Bastos in Inghilterra dovrà offrire almeno 15 milioni di euro, e se il West Ham non accontenterà le richieste per Felipe, la Lazio potrebbe sedersi a trattare con Valencia e Monaco. Per Milinkovic sono già stati rifiutati 110 milioni di euro in passato e «se uno non ha i soldi, allora non può comprare», ripete Lotito. «Abbiamo già fatto degli acquisti» rivendica il presidente, durante presentazione del ritiro di Auronzo di Cadore dal 14 al 28 luglio (seconda parte a Marienfeld dal 4 all’11. Il 12 amichevole con il Borussia Dortmund). Non c’era il ds Tare che era al lavoro per completare la rosa. Incontro con il dg del Sassuolo, Carnevali, per definire l’operazione Acerbi con l’inserimento di Cataldi (la squalifica di De Zerbi potrebbe complicare le cose ulteriormente). In arrivo anche il portiere Proto. «In greco “protos” significa “primo”» Lotito dixit. L’ex Olympiacos però farà il secondo a Strakosha. 
 
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