È stato già ipotizzato che la vitamina D, nota per il suo ruolo nel mantenimento della salute dell'osso, possa ridurre il rischio di sviluppare questo tumore attraverso diverse vie metaboliche implicate nella regolazione cellulare.
Per affrontare i risultati incongruenti di studi precedenti in materia, sono stati analizzati 5.700 casi di tumore del colon-retto e 7.100 casi controllo, appartenenti a 17 coorti e osservati per 5,5 anni. In questo arco di tempo, rispetto ai soggetti con concentrazioni di vitamina D circolanti ritenute adeguate per la salute dell'osso, quelli con concentrazioni sub-ottimali hanno presentato un rischio maggiore del 31% di sviluppare un tumore del colon-retto. Livelli superiori a quelli ritenuti adeguati per la salute dell'osso sono stati associati a un rischio inferiore del 27%. Ciò suggerisce, conclude Sieri, che i livelli «raccomandati per la salute delle ossa potrebbero essere inferiori a quelle che sarebbero ottimali per la prevenzione del tumore del colon-retto».
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