Da Graham Nash a De Gregori, dai Simple Minds, agli Hollywood Vampires

Francesco De Greegori
di Fabrizio Zampa
23 Minuti di Lettura
Lunedì 2 Luglio 2018, 09:50 - Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 00:38

LUNEDI’ 2 LUGLIO
 
 
Rock/Graham Nash alla Casa del Jazz

Basterebbe la sigla CSN&Y, quella dello storico quartetto che lo vedeva fianco a fianco con David Crosby, Stephen Stills e Neil Young, a far sognare l'enorme pubblico che è via via cresciuto con la loro musica, e Graham Nash, annata 1942, inglese di Blackpool, Lancashire, diventato americano nel lontano 1978 (ma mantiene entrambe le cittadinanze, e se facesse la spia i due passaporti sarebbero molto comodi) arriva proprio stasera per aprire la rassegna dei Concerti nel Parco con il suo nuovo spettacolo An Intimate Evening of Songs and Stories, nel quale offre un bel viaggio nela sua lunga e felice carriera. La leggenda del rock è con un semplice trio, ovvero Shane Fontaine alla chitarra e alla voce e Todd Caldwell alle tastiere e alla voce, ma non serve tanta gente per raccontare i suoi mille successi, raggiunti con brani diventati altrettanti pezzi di storia, che secondo molti potrebbero costituire la colonna sonora dell'ultimo mezzo secolo.
Il suo ultimo album This Path Tonight è del 2016, e Nash, a 76 anni compiuti nel febbraio scorso, ha vissuto una storia nella quale, oltre a essere un personaggio di primo piano nella rock story, ha sempre sostenuto la giustizia sociale e ambientale: basta ricordare gli indimenticabili concerti di No Nukes contro l’energia nucleare, quelli a favore dei soccorsi umanitari in Giappone nel 2011, fino a quelli recenti di Occupy Wall Street a New York. Graham ha anche pubblicato nel 2013 la sua autobiografia, uno sguardo avvincente e senza esclusione di colpi sulla sua carriera, il cui titolo, Wild Tales, è lo stesso del suo storico album uscito nel 1974. Come dire che il live di oggi più che un concerto è uno speciale e imperdibile incontro a tu per tu con il pubblico, nel quale il musicista propone un delizioso cocktail di canzoni, avventure, storie e ricordi, nel parco della villa romana.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina 55, ore 21
 
 

 

 
Tango/Celimontana diventa una milonga

Il lunedì è in programma Celimontango, il progetto che trasforma lo spazio in mezzo al vedre della villa in una milonga aperta agli appassionati del genere: l’eventi è a cura di Alberto Alfieri Cardia “il Principe” e dj Riccardo Vargetto Vargas, al completo di lezioni di tango a cura di Santiago Castro e Francesca del Buono.
Village Celimontana, via della Navicella 12, dalle ore 20
 
 
Rock/Sara Jane Ceccarelli allo Yellow Bar

Italo canadese, nata a Gubbio, figlia di un pianista, la vocalist Sara Jane Ceccarelli si muove fra jazz, soul, bossanova, elettronica e pop, canta in varie lingue (dal capoverdiano al francese o al brasiliano), ha studiato jazz a Santa Cecilia, ha fatto molte esperienze (da Musicultura alla Med Free Orkestra o all’Orchestra di Piazza Vittorio), ha alle spalle un album da cantautrice (Colors), ha lavorato con David  Riondino, Natalio Luis Mangalavite, Erri De Luca, Paolo Damiani, Eugenio Bennato, i Tetes de Bois, Gabriele Mirabassi e tanti altri e stasera propone la sua musica in trio con il chitarrista Lorenzo De Angelis e il batterista Matteo Dragoni,
The Yellow Bar, via Palestro 40, ore 22
 
 
MARTEDI’ 3 LUGLIO
 
 
Rock/I Simple Minds live al Roma Summer Fest

Sono passati quattro anni da quando è uscito Big Music, ma gli scozzesi Simple Minds (guidati come sempre dal fondatore e vocalist Jim Kerr, al cui fianco suonano il chitarrista, tastierista e cofondatore Charlie Burchill, il bassista Ged Grimes e il batterista Mel Gaynor) affrontano il mercato con un tour nel quale presentano sia i loro tanti successi che il nuovo album uscito da meno di una settimana: intitolato Walk Between Worlds (cammina in mezzo ai mondi) è il diciottesimo disco della band, sulla breccia dal 1979, e il suo nocciolo, come dice il titolo, è l'empatia e l’analisi di come questa capacità sia così differente tra le diverse persone. La formazione, che ancora oggi continua a restare in equilibrio tra rock, pop, new wave, post-punk e synth pop, prende spunto dal ricordo di un celebre locale per concerti di Glasgow, il Barrowland, in cui si sono esibiti tutti i grandi artisti della scena cittadina: suonare lì era l’obiettivo di tutti i musicisti della città, e Barrowland Star (è uno dei brani del disco, che offre otto titoli nella versione regolare e undici in quella deluxe) racconta dell'orgoglio di un genitore per il figlio che è riuscito a suonare proprio nel locale sognato da tutti, dopo un periodo in cui aveva sofferto di depressione.
Per essere in scena da quasi quarant’anni (e diversi brani del disco sono una sorta di riflessione sul tempo che passa) i Simple Minds, come molti altri musicisti e gruppi sopravvissuti a decenni di attività, stavolta sono riusciti a fare un disco che dal punto di vista musicale non guarda al passato ma è più che attuale: gli ingredienti sono un sapore di dance anni Ottanta condito con la giusta dose di punk, atmosfere raffinate e un sound ricco. La band di Jim Kerr (che ha 58 anni, ama viaggiare, è innamorato dell’Italia al punto che diversi anni fa ha comprato a Taormina un albergo, il Villa Angela, considera «unico» Franco Battiato e confessa che «in siciliano so soltanto dire minchia») regge bene all’usura del tempo e lo fa, com’è successo nel tour italiano della primavera scorsa, nel modo migliore e con un sound molto attuale.
Roma Summer Fest, Parco della Musica, Cavea, ore 21
 
 
Rap/Macklemore a Rock in Roma

Macklemore, già noto come Professor Macklemore, all’anagrafe Benjamin Haggerty, americano di Seattle, origini irlandesi, 35 anni, rapper e cantautore, è un personaggio di grande successo: ha trionfato con brani come Thrift Shop e Can’t Hold Us Down, ha girato il mondo, ha ben due miliardi di visualizzazioni su Youtube, ha vinto quattro Grammy ed è in tour per presentare il suo nuovo album Gemini, uscito nel settembre scorso e anticipato dal singolo Glorious (inciso con diverse collaborazioni, da Kesha, Lil’ Yatchy e Skylar Grey). Emerso nel 2005 con The Language of My World, Macklemore ha quattro album alle spalle e fa concerti affollati da un pubblico che canta, ride, balla, scherza e si emoziona con lui. A Roma si presenta insieme a una ricca squadra di vocalist, musicisti e ballerini (senza il produttore e amico Ryan Lewis, al suo fianco in quello che è stato il duo hip-hop più importante degli Usa), e in scaletta c’è un mix dei suoi precedenti e numerosi successi, da Thrift Shop a Ain't Gonna Die Tonight, Firebreather, Same Love e via di questo passo, compresa la canzone preferita della sua bimba Sloane, cioè Marmalade. Vi divertirete, la formazione ci sa fare e lui parla anche dell’attuale situazione politica degli Stati Uniti dove, spiega, «è scoraggiante vedere un presidente che divide e seleziona gli esseri umani». Come dirgli di no?
Rock in Roma, Capannelle, via Appia 1245, ore 21
 
 
Jazz/Joey Alexander alla Casa del Jazz

Indonesiano di Denpasar, Bali, è nato nel 2003 e a soli 15 anni già è un pezzo della storia del jazz, ammirato da musicisti come Herbie Hancock e Wynton Marsalis: ecco il pianista e compositore Joey Alexander, che tre anni fa ha pubblicato il suo album d’esordio, My Favorite Things (dedicato a riletture di famosi temi del jazz, come Lush Life o ‘Round Midnight), che gli ha subito fruttato due nomination ai Grammy come miglior assolo jazz improvvisato (per Giant Steps) e miglior album strumentale di jazz.
Joey, che ha suonato in festival famosi come quelli di Montreal e di Newport, si è innamorato del jazz ascoltando col padre, ammiratore di Louis Armstrong, i classici di una volta. Ha cominciato con un pianino elettrico regalato dal papà (il primo brano imparato era Well, You Needn't di Thelonious Monk), poi è andato avanti, ha studiato parecchio e fra i musicisti che lo hanno influenzato cita John Coltrane, Harry Connick, Bill Evans, Clifford Brown, Miles Davis, Wynton Marsalis, Brad Mehldau, Lee Morgan, Horace Silver e McCoy Tyner, insomma un variropinto cocktail di star. Nel 2016 Joey ha pubblicato il suo secondo album Countdown, altro cd che colpisce per la tecnica e la maturità che ha sia come autore che come interprete, mentre nell’attuale tour presenta il terzo cd Eclipse, nel quale è compositore, bandleader e pianista. La data di oggi è l’unica che dà in Italia.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina 55, ore 21
 
 
Jazz/Swing Swing Swing a Celimontana

Il martedì si balla al Village Celimontana con la serata a tema Swing Swing Swing: prima ci sono le lezioni di ballo swing gratuite con Monia's Rhythm Tap, poi arriva il concerto degli Swingin’ Fat Cats, come dire quattro gatti franco-italiani riuniti per fare rivivere lo swing insieme alla grande comunità romana che ama il Lindy Hop. La band è formata dalla vocalist Clara Simonoviez, dal pianista Jean-Sébastien Simonoviez, dal bassista Renato Gattone e dal batterista Francesco Bonofiglio.
Village Celimontana, via della Navicella 12, dalle ore 20
 
 
MERCOLEDI’ 4 LUGLIO
 
 
Rock/Steve Hackett al Centrale Foro Italico


Ricordate i bei tempi dei Genesis, quando la band inglese di progressive rock che nella sua lunga carriera, da metà degli anni Sessanta fino a quasi il 2000, ha venduto 150 milioni di dischi piazzandosi fra i trenta nomi di maggior successo nella rock story,  ha schierato star come Phil Collins,  Mike Rutherford, Tony Banks,  Peter Gabriel e via di questo passo? Il leggendario gruppo ha avuto una vita lunga e movimentata, alla faccia di tanti cambiamenti nella formazione: è stata una delle band più innovative e rivoluzionarie, e per lungo tempo ne ha fatto parte il chitarrista Steve Hackett, che ha inciso con la band otto album, dal 1971 al 1977, per poi lasciarla (sembra  una regola fissa nelle avventure della maggior parte dei gruppi più famosi) e affrontare una carriera da solista cheattualmente  lo vede girare il mondo intero insieme alla sua band.
Hackett, all'anagrafe Stephen Richard Hackett, è uno dei musicisti che confermano il successo di chi ha alle spalle una serie esperienze dovute anche all'età matura: nato a Londra nel febbraio 1950, oggi ha 68 anni, però a vederlo sul palco (come tanti colleghi, a partire da Mick Jagger e compagni) ne dimostra venti o trenta di meno, anche a guardare bene il suo volto, in primissimo piano, le rughe non mancano. Ma Steve è soprattutto uno che sa suonare, ha una tecnica tutt'altro che indifferente e ancora oggi, o forse oggi più che mai, riesce a trasmettere con le  sue corde un'energia straordinaria. Torna in Italia con un nuovo entusiasmante show che riassume i progetti Genesis Revisited, Solo Gems & GTR, e insieme alla sua band: alle tastiere Roger King, alla batteria, percussioni e voce Gary O'Toole, al sax, flauto e percussioni Rob Townsend, al basso e chitarra Jonas Reingold e alla voce Nad Sylvan. In scaletta, oltre agli hit dei Genesis, ci sono anche alcuni rari brani non più eseguiti dal vivo dagli anni Settanta, come One for the Vine e Inside & Out.
Centrale del Foro Italico, viale dello Stadio Olimpico, ore 21
 

Jazz/Enrico Pieranunzi piano solo

Pianista, compositore, arrangiatore tra i più noti e apprezzati della scena jazz internazionale, Enrico Pieranunzi si presenta in un concerto per piano solo, formula a lui particolarmente cara alla quale ha dedicato alcuni dischi, come il recentissimo Wine and Waltzes, in uscita nei giorni scorsi.
Village Celimontana, via della Navicella 12, ore 21
 
 
Cantautori/Gio Evan alla Casa del Jazz

«Artista poliedrico e trasversale, scrittore e poeta, filosofo, umorista, performer, cantautore, artista di strada, capitano pirata della ciurma Granché, ma lui non lo sa e vola lo stesso»: così si definisce Gio Evan, cioè Giovanni Giancaspro, che dichiara di essere “nato in Italia”, di aver girato fra il 2007 e il 2015 India, Sudamerica e Europa viaggiando in bicicletta, di aver studiato e vissuto accanto a maestri e sciamani, di essere stato battezzato con il suo attuale nome d’arte da un hopi in Argentina e così via. Ha scritto cinque libri (La bella maniera, Teorema di un salto, Passa a sorprendermi, Capita a volte che ti penso sempre e nel 2018 Ormai tra noi è tutto infinito) e ora offre A piedi, il Mondo, il suo spettacolo di poesie, canzoni e altro, che «non è indie, non è pop, non è rock, non è rap, è musica e poesia che si presta a tutto». Con lui suonano Giacomo Oro (chitarra, synth), Daniele Sciolla (basso, synth), Giovanni  Giancaspro (tastiere e voce) e Simone Vallerotonda (liuto).
Casa del Jazz, viale di Porta Ardatina 55, ore 21
 
 
Blues/Jam session al Charity

E’ il vocalist e chitarrista Loris Corradi a coordinare la blues session del martedì, con Andrea Barile al basso e Claudio Davani alla batteria. Come sempre, tutti i bluesman e le blueswoman ospiti del club sono invitati a salire sul palco e partecipare.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 21
 
 
GIOVEDI’ 5 LUGLIO
 
 
Musica/Stefano Bollani con Igudesman e Joo al Parco

Si chiama UpBeat! il nuovo spettacolo-concerto del duo di musicisti inglesi formato dal violinista Aleksej Igudesman e dal pianista Hyung-ki-Joo, che, grazie alla bravura e ai virtuosismi che sono parte integrale dei loro concerti, offrono un viaggio folle e divertente che esplora ogni genere musicale immaginabile. Quando poi i due sono insieme a un ospite d’onore come il pianista Stefano Bollani l’atmosfera si fa imprevedibile, e se aggiungete al trio l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, beh, può davvero succedere di tutto. Sottotitolato La Guerra dei Due Maestri, lo show è paragonabile alla teoria del caos, che si occupa di fenomeni impossibili da prevedere o controllare, come le turbolenze durante i voli, la borsa, il mercato azionario e così via. Vi aspetta un cocktail di musica classica, rock, hip hop, jazz, ma anche di suonerie dei cellulari. Che volete di più?
Roma Summer Fest, Parco della Musica, Cavea, ore 21
 
 
Cantautori/Ermal Meta live al Centrale

Torna in concerto l’albanese-pugliese Ermal Meta con il tour Non abbiamo armi Live, un nuovo progetto con una ricca cornice scenografica. «È il terzo tour che faccio in tre anni, quando ho deciso di farlo mi hanno detto che ero matto ma gli ho risposto: i matti siete voi, perché non sapete cosa vuol dire stare sul palco, o meglio davanti al mio pubblico», dice. Nei concerti trovano spazio 10 brani su 12 dell'ultimo album Non Abbiamo Armi, molti pezzi dei precedenti dischi Umano e Vietato Morire, e tra i bis ci sono l’inedito Invecchio e un tributo alla band della quale faceva parte dopo il suo arrivo in Italia, La Fame di Camilla. Vi ricordiamo che nel lontano 1994 il tredicenne Ermal Meta sbarcò a Bari con la madre, la sorella e il fratello: veniva da Fier, cittadina albanese a 100 chiometri da Tirana (per la cronaca è gemellata con Cleveland, Ohio, città dove ha sede la storica Rock and Roll Hall of Fame, il primo museo al mondo dedicato al rock and roll) e da allora, in quasi un quarto di secolo, ha fatto tanta strada fino a vincere insieme a
Fabrizio Moro l’ultimo festival di Sanremo.
Meta ama il rock, i suoni elettronici, le "mille variazioni sul tema" che oggi sono indispensabili, ma sebbene abbia compiuto solo 37 anni lo scorso 20 aprile, è anche un cantautore vecchio stile, di quelli che scrivono e riscrivono i brani con un obiettivo principale: raccontare e raccontarsi, frugare nei tempi che corrono e trovare, alla faccia dei social, i lati umani delle storie da narrare. Il suo ultimo album è realizzato con notevole bravura, esplora diverse sonorità e offre un pop che è abbastanza difficile definire pop perché è molto di più.
Centrale del Foro Italico, viale dello Stadio Olimpico, ore 21
 
 
Jazz/Pieranunzi & Severini, My Songbook

Torna anche stasera il pianista Enrico Pieranunzi, stavolta in quintetto con la vocalist Simona Severini, il sassofonista Rosario Giuliani, il contrabbassista Luca Bulgarelli e il batterista Marco Valeri: sono alcuni dei musicisti più validi della scena nazionale. In scaletta alcuni brani originali e composizioni che fanno parte del suo album My Songbook.
Village Celimontana, via della Navicella 12, ore 21
 
 
Canzoni/Il Mediterraneo di Mónica Molina

L’obiettivo della vocalist Mónica Molina, spagnola di Madrid, è incarnare lo spirito mediterraneo nel timbro e nell'interpretazione delle canzoni. Lo fa in quartetto con Toni Coenca (direttore e contrabbassista), Jorge Vera (pianoforte) e Manuel Gomez (batteria) per la rassegna dei Concerti nel Parco. In repertorio i suoi successi e i brani dell’album del 2013 Mar Blanca, nel quale rivisita le classiche canzoni di suo padre, il cantante Antonio Molina. Negli ultimi anni Mónica ha lavorato principalmente in Turchia e i brani che propone vengono da molti paesi del mare nostrum.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardatina 55, ore 21
 
 
Blues/Dal Delta ai grandi maestri

Stasera è in programma Bluestrail, il sentiero del blues: voci e suoni del Delta del Mississippi in avanti, alla riscoperta dei grandi maestri afroamericani, protagonisti il vocalist e armonicista Luca Vaglica e il chitarrista Davide Citrolo.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
VENERDI’ 6 LUGLIO
 
 
Cantautori/Francesco De Gregori live al Roma Summer Fest


«Mi fa piacere quando il pubblico riconosce un pezzo dalle prime note, ma ma mi piace anche quel silenzio un po’ stupito che accoglie le canzoni meno conosciute. La bellezza del live è anche questa, la scaletta non deve essere scontata, bisogna mischiare le carte»: così Francesco De Gregori presenta quello che si chiama semplicemente Tour 2018, il nuovo giro di concerti che prende il via proprio stasera dalla Cavea del Parco della Musica e che lo vedrà impegnato fino a settembre in decine di località italiane. Al suo fianco la fedele formazione che era con lui anche nei recenti tour in Europa e negli Usa, cioè Guido Guglielminetti al basso, Paolo Giovenchi alla chitarra, Alessandro Valle alla pedal steel guitar e Carlo Gaudiello al pianoforte. La scaletta prevede molti classici del cantautore, che in aprile ha compiuto 67 anni, ma anche gioielli nascosti, canzoni «mai passate alla radio» e brani raramente eseguiti dal vivo nei concerti degli  ultimi anni.
Inutile riassumere la storia di un vero maestro del nostro cantautorato, cominciata ai tempi del vecchio Folkstudio negli ultimi anni Sessanta: ha alle spalle una cinquantina di album in studio e dal vivo (gli ultimi sono Vivavoce del 2014, De Gregori canta Bob Dylan - Amore e furto del 2015 e il live Sotto il vulcano del 2017), ha vinto decine di premi (dal Tenco al Nastro d’Argento o al David di Donatello), ha lavorato con tutti (indimenticabile il suo tour insieme a Lucio Dalla e i tanti duetti con parecchi altri artisti), insomma ha fatto tutto e di più. Un ultimo appunto: i suoi live appartengono a una categoria speciale di appuntamenti nei quali la platea, sempre strapiena, è riempita senza nessuna linea di confine sia dai degregoriani d’annata che da un mare di giovani e giovanissimi che, rispetto ai primi, conoscono da poco la sua musica ma se la vogliono godere al cento per cento quasi come se volessero recuperare il tempo perduto rispetto ai ”veterani”. A parte le novità, Francesco canta molte delle sue canzoni più famose, ma ogni volta sembrano nuove perché lui e la band riescono a rivestire di freschezza e a trasformare in piccole perle pezzi d’annata che tutti sappiamo a memoria, e per di più si divertono molto a farlo.
Roma Summer Fest, Parco della Musica, Cavea, ore 21
 
 
Musica/Piotta dal vivo all'Ex Dogana

A due mesi dall’uscita dell’ultimo singolo Domani è un altro giorno, che anticipa il nuovo album in arrivo, Piotta è in concerto per il suo 7 Vizi Tour con uno show rinnovato nel sound e nella scaletta, con brani scelti tra le ultime hit, i grandi classici e brani rap cult degli esordi. Tommaso Zanello offre un mix di rap, black music e urban interamente suonato con la sua band, con l’elettronica che torna in primo piano rispetto ai precedenti tour, con l'ingresso del basso synth, delle tastiere, delle chitarre elettriche soul e funk, nonché della batteria elettronica, unita a quella acustica. Con lui la formazione composta da Claudio Cicchetti (batterie), Francesco Frank Fioravanti (chitarre), Ben Benjiamin Ventura (basso synth, tastiere) e Stefano Marvel Mex Tasciotti (cori, rap).
Ex Dogana, via dello Scalo San Lorenzo 10, ore 21
 
 
Ritmi latini/Prince Royce a Fiesta

Prince Royce, all'anagrafe Geoffrey Royce Rojas, annata 1989, viene dal Bronx e tutti lo conoscono come il Principe della bachata, il ritmo nato proprio a Santo Domingo. La sua passione per la bachata non è solo una coincidenza: i suoi genitori arrivano dalla Repubblica Dominicana e lui ha una forte identità culturale con l’isola caraibica. «Mi sento dominicano al 101% – dice – e non mi piace nascondere le mie origini». La sua prima performance l’ha data quando era alle elementari, a 16 anni ha cominciato a buttare giù le prime composizioni, e nel frattempo lavorava in un negozio di telefoni cellulari: «L’ho fatto per pagare i musicisti, lo studio e le prime incisioni», racconta. Ha alle spalle cinque album (l’ultimo s’intitola appunto Five) e pochi mesi fa ha portato il suo Soy El Mismo Tour al Madison Square Garden di New York. A Roma presenta i brani di Five insieme alla sua band.
Fiesta, Eur, via delle Tre Fontane 24, olre 22
 
 
Jazz/Swing con la Big Band di Emanuele Urso

L’appuntamento del venerdì è con il clarinettista e batterista Emanuele Urso, che stasera è insieme alla sua numerosa Big Band, con tre trombe (Giuseppe De Simoni, Daniele Martinelli e Alessandro Fumarola), due tromboni (Nicola Fumarola e Alessandro Cicchirillo), cinque sassofoni (Marco Pace, Emiliano Mazzenga, Vittorio Cuculo, Stefano Di Grigoli e Lucia Cardone), Adriano Urso al pianoforte, Francesco Guarino alla chitarra, Giuseppe Civiletti al contrabbasso, Francesco Bonofiglio alla batteria e la vocalist Clara Simonoviez. Il repertorio è quello del jazz della Swing Era americana, periodo 1935-1945, con gli arrangiamenti originali della Fletcher Henderson Orchestra
Village Celimontana, via della Navicella 12, ore 21


Musica/Player 2 Orchestra
Una grande orchestra sinfonica che raccoglie una sessantina di musicisti esegue live le colonne sonore dei più famosi e conosciuti film, serie tv e soprattutto videogames. Alla loro musica si sovrappongono proiezioni controllate in tempo reale dalla regia, in azione interattiva con l’orchestra, che oltre a mostrare scene dei titoli eseguiti illustrano la particolare relazione simbiotica fra musica e immagine. Uno show divertente e insolito.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardatina 55, ore 21
 
 
Blues/Il siciliano Joe Caruso al Charity

Una settimana ricca di blues al club romano: stasera il chitarrista e vocalist Joe Caruso, siciliano di Milazzo, già partner di Jimmi Villotti, Vince Vallicelli, Tony Cerqua e Pippo Matino, è il concerto in trio con Alberto Biasin al basso e Piero Fortezza alla batteria.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
SABATO 7 LUGLIO
 
 
Hip hop/Coez, Faccio un casino a Rock in Roma

Un mix di hip hop e elettronica, canzone d’autore e rap, obiettivo far conoscere cose nuove: è la proposta di Coez, il rapper Silvano Albanese, 34 anni, già writer nelle strade della capitale, che si è fatto strada cominciando a montare e smontare palchi nei concerti e che con il suo quarto e ultimo album Faccio un casino (ma anche con il singolo La musica non c'è) ha avuto un successone, vedi il doppio live di febbraio al Palalottomatica. «Sono figo come un rapper ma scrivo canzoni come un cantautore», dice lui. Coez è nato a Nocera Inferiore, Salerno, ma è cresciuto a Roma, ha alle spalle tre altri dischi (Figlio di nessuno del 2009, Non erano fiori del 2013, Niente che non va del 2015) e anche nei live va alla grande. Perché va così bene? «Magari avessi la ricetta – risponde. – Succede tutto spontaneamente, vedo che aumentano i messaggi sul cellulare e che le visualizzazioni crescono ogni giorno, ma io non ho seguito nessuna strategia. Anzi, credo che il pubblico abbia apprezzato il fatto che a differenza di altri non abbiamo fatto le cose a tavolino».
La ragione comunque è semplice: Coez scrive pezzi che funzionano e li propone bene, con un’energia, uno stile e un modo di stare sul palco che gli viene naturale e che soddisfa il pubblico al cento per cento. «C'è troppa luce dentro la stanza, questo caldo che avanza io non dormirò, e scusa se non parlo abbastanza ma ho una scuola di danza nello stomaco, e balla senza musica con te. Sei bella che la musica non c'è. vorrei farti cento cose ma non so da dove iniziare, ti vorrei viziare, bella che non ti va di ballare»: sono alcuni versi di La musica non c’è, e se li sentite con tanto di musica e ritmi scorrono assai bene, specie per una platea giovane, e se non state attenti convincono anche i più maturi fra voi.
Rock in Roma, Capannelle, via Appia 1245, ore 21

 
Cantautori/Sergio Caputo alle Porte di Roma

E’ un bel po’ che Sergio Caputo non canta nella capitale, ma stasera lo trovate in concerto con la sua band alle Porte di Roma, lui alla voce e alla chitarra, con Massimo Zagonari al sax, Paolo Vianello alle tastiere, Fabiola Torresi al basso e Alessandro Marzi alla batteria. Sempre in un elegante equilibrio fra swing, smooth jazz e pop, Caputo ha pubblicato di recente l’album unplugged Oggetti Smarriti, nel quale propone tre inediti e rivisita otto pezzi non troppo conosciuti del suo passato prossimo e remoto: sarà una buona occasione per ascoltare sia le novità che i suoi storici brani, da Sabato Italiano in poi. Ed è attiva anche la formazione The Swing Brothers, in in coppia con Francesco Baccini. A quando il prossimo live?
Porte di Roma, via Alberto Lionello 201, ore 21
 
 
Fusion/Gli Snarky Puppy al Roma Summer Fest

Stasera è di scena un’altra formazione americana di fusion: è quella degli Snarky Puppy, una ventina di musicisti di varie provenienze guidati dal bassista e polistrumentista newyorkese Michael League. Di base a Brooklin, si sono formati in Texas nel 2004, si muovono fra rock, jazz, funk e rhythm & blues, hanno vinto tre Grammys, il loro ultimo album è Culcha Vulcha del 2016, dal vivo vanno fortissimo e sono davvero in tanti: tre tastieristi, tre percussionisti, tre batteristi, violini, ottoni, ance, chitarre e così via. Se nel tour vengono tutti, sentirli sarà un bel divertimento.
Roma Summer Fest, Parco della musica, Cavea, ore 21
 
 
Rock/Il Muro del Canto, La vita è una

Dopo quasi un anno senza concerti la band Il Muro del Canto torna in un’unica data estiva a Villa Ada per presentare La vita è una, il primo singolo del suo quarto album in studio che verrà pubblicato in autunno. La formazione si definisce «una voce popolare senza tempo: è l’inno alla terra, il disincanto, la serenata, è un canto accorato di lavoro, è la ninna nanna antica, è un progetto musicale che commuove, risveglia e infuoca gli animi, che fa piangere, sorridere e danzare». Daniele Coccia (voce e testi), Alessandro Pieravanti (voce narrante e percussioni), Ludovico Lamarra (basso elettrico), Eric Caldironi (chitarra acustica e pianoforte), Giancarlo Barbati Bonanni (chitarra elettrica) e Alessandro Marinelli (fisarmonica) vi aspettano nel verde della penisola sul laghetto del parco romano.
Roma Incontra il Mondo, Villa Ada, via di Ponte Salario 28, ore 22
 
 
Musica/L’Afro Percussion Band di Ruggero Artale

Una formazione di ritmi africani e mediterranei che offre live pieni di grinta ed esplora tutte le sonorità del continente nero, che ha dato la vita alla musica: ecco l’Artale Afro Percussion Band, in concerto stasera a Roma. Guidata da Ruggero Artale (percussioni e voce, vede sul palco Stefano Cesare (basso elettrico), Claudio Ciaccheri e Marcello Di Pasquale (dun dun e percussioni), il danzatore del Senegal Patou Djallo, il chitarrista Roberto Genovesi, il vocalist Bryan Musa (dalla Repubblica Democratica del Congo), Vera Petra (voce e djembè) e Pap Yeri Samb (dal Senegal, voce e djembè). Bella serata, nella quale è difficilissimo non lasciarsi trascinare.
Il Giardino di Ousti, via dei Boccabelli, Roma Laurentina, ore 22
 
 
Jazz/Bossanova con Pamela D’Amico

Un viaggio nei numerosi brani che hanno fatto la storia del brazilian jazz, fra baiao, afoxe' e samba reggae, con versioni originali di canzoni della cultura brasiliana con testi in italiano e canzoni italiane con testi in portoghese: è la proposta del quintetto della vocalist e percussionista italo-brasiliana Pamela D’Amico, con Paolo Iurich (piano e tastiere), Juan Carlos Albelo Zamora (violino, armonica, tromba), Aldo Perris (basso) e Alessandro Marzi (batteria).
Village Celimontana, via della Navicella 12, ore 21
 
 
Rock/Tributo ai Doors con The Other Side

La band The Other Side (sono il vocalist Andrea Ricci, il chitarrista Stefano Porziani, il pianista e bassista Andrea Costantini e il batterista Luigi Randolfi) propone un tributo ai Doors, con brani riveduti nella chiave di lettura più blues e intimista. Il gruppo vuol far rivivere le atmosfere degli anni in cui Jim Morrison e la sua formazione cominciarono a scardinare le regole della società contemporanea con la loro musica rivoluzionaria e con testi ad hoc.
Charity Cafè, via Panisperna 68, ore 22
 
 
DOMENICA 8 LUGLIO
 
 
Rock/Hollywood Vampires: Alice, Depp & Perry

Arrivano gli Hollywood Vampires, attesissimo supergruppo guidato da Alice Cooper con l’attore Johnny Depp e il chitarrista Joe Perry, leader degli Aerosmith: offrono un rock tosto e pieno d’energia, con i brani del loro primo album The Hollywood Vampires del 2015, il singolo Bad As I Am, classici come My Generation e Whole Lotta Love, un medley di School’s Out e Another Brick in the Wall e così via. La band, nata a Los Angeles tre anni fa, si chiama così in omaggio a The Hollywood Vampires, un club per rockstar fondato da Cooper negli anni settanta (fra i normali frequentatori c’erano Ringo Starr, John Belushi, John Lennon, Keith Moon, Keith Emerson, Harry Nilsson, Marc Bolan…), e accanto ai tre leader schiera altri quattro musicisti, cioè il chitarrista Tommy Henriksen, il tastierista e chitarrista Bruce Witkin, il bassista Robert DeLeo e il batterista Matt Sorum. Perry sostiene che gruppo lascerà il pubblico esterrefatto  («Non dico spesso cose di questo genere,  ma la nostra è davvero una band fantastica»), Depp avvisa il pubblico («Rimbomberanno tuoni nelle vostre teste e ci potrebbe anche essere sangue che gocciola fuori da un orecchio…») e Cooper aggiunge che «in quel caso sapremo di aver fatto il nostro lavoro». Alla fine di questo tour la band tornerà a casa e si metterà al lavoro per il suo nuovo e secondo album, che dovrebbe uscire all’inizio del 2019.
Parco della Musica, Roma Summer Fest, Cavea, ore 21
 
 
Jazz/Il trio di Enzo Pietropaoli rilegge Woodstock

Woodstock Reloaded è il progetto nel quale il Wire Trio del bassista Enzo Pietropaoli, con Enrico Zanisi al piano e tastiere e Alessandro Paternesi alla batteria e ai live electronics, rilegge a modo suo una selezione dei tanti brani che nel lontano agosto del 1969 furono proposti da decine di musicisti e band nel leggendario festival che rappresentò un evento fondamentale nella storia del rock. Sono pezzi di Carlos Santana, Janis Joplin, The Who, Joan Baez, Joe Cocker, Creedence Clearwater Revival, Jimi Hendrix e di altri protagonisti della rassegna che per quattro giorni ha sconvolto l’America e il mondo. Vi aspettano parecchie belle sorprese.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina 55, ore 21
 
 
Jazz/Simonoviez Quartet al Village

Di scena una band italo-francese, il quartetto del pianista Jean-Sébastien Simonoviez, con la voce di Clara Simonoviez, Dario Rosciglione al contrabbasso e Gegè Munari alla batteria. In repertorio composizioni originali che prendono spunto dagli innumerevoli viaggi del musicista francese nella sua lunga carriera e standard della grande tradizione jazz arrangiati in chiave moderna.
Village Celimontana, via della Navicella 12, ore 21

 

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