Merkel nella bufera, Germania scossa per la 14enne ebrea uccisa e stuprata da un profugo iracheno

Merkel nella bufera, Germania scossa per la 14enne ebrea uccisa e stuprata da un profugo iracheno
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Domenica 1 Luglio 2018, 17:06
BERLINO - La morte atroce di una bella ragazza ebrea, Susanna Feldmann, 14 anni, stuprata e poi strangolata da un immigrato iracheno di 21 anni, sta mettendo a dura prova la Cancelliera Merkel, in questo periodo abbondantemente sotto accusa in Germania per la sua linea morbida sull'immigrazione. Se nei giorni scorsi il caso Feldmann aveva infiammato i social, sollevando una ondata di indignazione generale, e se successivamente il Bundestag si era spaccato davanti alla proposta di fare un minuto di silenzio per ricordare la giovane, adesso è la mamma di Susanna a gettare altra benzina sul fuoco lanciando un appello a favore di una manifestazione nazionale contro la linea della Cancelliera colpevole di avere aperto troppo facilmente le frontiere della Germania.

Il presunto assassino, Ali Bashar, era approvado a Mainz (Magonza) attraverso la rotta balcanica. Non era né un rifugiato di guerra, né un perseguitato politico. Nell'arco di poco tempo è riuscito a collezionato denunce per insulti, risse e per essere stato il principale sospettato di una violenza a una bambina di 11 anni, ospitata in un centro migranti anche se le indagini condotte dalla polizia non avevano trovato conferme. Alla fine del 2016 la sua domanda di asilo era stata scartata ma non era mai stato espulso.

Il caso Feldmann inizia il 22 maggio quando la mamma di Susanna denuncia la sua scomparsa. La ragazza era andata con delle amiche in una cittadina vicina e doveva fare ritorno la sera. Ma a casa non era mai rientrata. Due settimane più tardi a qualche chilometro di distanza venne ritrovato il suo corpo che giaceva sepolto in un boschetto, vicino alla ferrovia. Le ricerche conducono subito ad Alì Bashar che sotto pressione ha confessato l'uccisione della ragazza. Per gli oppositori della Merkel, la morte dalla piccola Susanna ricadrebbe direttamente sulla coscienza della Cancelliera. «E' una vittima supplementare di questa politica d'accoglienza ipocrita» ha spiegato Alice Weidel, parlamentare di Afd, Alternativa per la Germania, un partito populista e anti euro. Lo stesso partito che al Bundestag aveva voluto rispettare un minuto di silenzio ma era stato interrotto dalla coalizione di governo. 
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