La nascita è l'esito di un complesso iter medico e chirurgico che ha coinvolto un'equipe internazionale e ha portato al primo parto in Italia dopo un trapianto di utero, il dodicesimo a livello mondiale. La madre, nata senza utero per una malformazione, si è sottoposta ad un programma di concepimento assistito con ovuli fecondati dal seme del marito. Il trapianto, il 26 marzo 2017 a Belgrado, 10 ore di espianto e cinque di impianto, è stato seguito dall'equipe medica svedese del professor Matt Brannstrom, direttore della clinica di Stoccolma IVF. All'intervento hanno preso parte anche Milan Milenkovic, Mirorslav Djordjevic e Stefan Tullius, quest'ultimo direttore della divisione trapianti del Brigham and Women's Hospital alla Harvard Medichal School.
Il decorso, come spiegato da Luca Gianaroli, direttore scientifico del Sismer di Bologna, centro di ricerca per la fecondazione assistita, è stato regolare e non ha avuto complicanze, così come non ci sono stati problemi durante la gravidanza e il parto.
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