Bologna, uccide la moglie a coltellate: settantenne condannato a 20 anni

Bologna, uccide la moglie a coltellate: settantenne condannato a 20 anni
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Venerdì 29 Giugno 2018, 22:58 - Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 12:38
Ha ucciso la moglie a coltellate al culmine di una lite, poi si è autoaccusato davanti agli inquirenti. Ora, Athos Vitali, 70 anni, è stato condannato per omicidio. Dovrà scontare 20 anni di reclusione. È la sentenza stabilita dal gup del Tribunale di Bologna, Alberto Ziroldi. Il delitto risale al 20 novembre scorso ed è avvenuto nella loro casa di Armarolo di Budrio, nel Bolognese. Il pm Stefano Orsi aveva chiesto una condanna a 30 anni. Vitali, difeso dall'avvocato Francesca Gabriele, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, che dà diritto allo sconto di un terzo della pena. Vitali, pochi girni dopo l'omicidio, aveva ritrattato e aveva dichiarato di essere innocente. All'Udi, parte civile con l'avvocato Rossella Mariuz, è stato riconosciuto un danno integrale di 10mila euro.

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«La pena finale è molto inferiore rispetto a quella chiesta dal pm - ha spiegato l'avvocato Mariuz -, però in considerazione anche del fatto che è una persona anziana credo che non ci sia poi tanta differenza tra i 30 e i 20 anni».
Le figlie e il cognato di Athos Vitali non si sono costituiti parte civile, lo ha fatto solo l'Udi. «Avevamo chiesto una somma di 20mila euro, ma il giudice ce ne ha riconosciuti solo 10mila - ha proseguito il legale - per noi va bene comunque, perché chiediamo sempre cifre simboliche. L'importante è stare in questi processi per femminicidio e dire che noi su questo territorio lavoriamo tanto con le istituzioni e facciamo rete». L'avvocato Francesca Gabriele, che assiste il 70enne, ha spiegato che «è stata riconosciuta parte della tesi difensiva per quanto riguarda l'insussistenza dei futili motivi, infatti questa aggravante, che era la più ostica ed era emersa durante la ritrattazione di Vitali, non è stata riconosciuta. Tra l'altro gli esiti dei Ris - ha concluso - danno conferma e valore alla sua ritrattazione. La premeditazione, invece, non è mai stata contestata». Per le motivazioni della sentenza bisognerà attendere 90 giorni.
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