Cani e gatti avvelenati, strage in Abruzzo: scatta la caccia ai killer

Cani e gatti avvelenati, è strage: scatta la caccia ai killer
di Bernardo D'Eugenio
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Venerdì 22 Giugno 2018, 14:58 - Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 18:20
L'ultimo gatto, dal bel mantello rosso, è stato sepolto proprio l'altro ieri, ucciso da qualche infida trappola avvelenata. La foto postata del corpo dell'animale, posto dal proprietario in una buca nel terreno, dentro una busta con dei fiori, ha destato una certa commozione ma ha anche scatenato proteste e dure reazioni da parte degli esponenti animalisti della Val Vibrata, nella provincia di Teramo.

In modo particolare, a rendere nota tale e preoccupante situazione, è stata ancora Sandra Ciabattoni, storica fondatrice del canile di Alba Adriatica, nel teramano, esponente in passato della Lega a difesa del cane e, comunque, sempre in prima linea per il rispetto dei migliori amici dell'uomo. La stessa, ieri, è tornata a denunciare pubblicamente che nel vicino centro collinare, in contrada Pignotto, si registrano frequenti tentativi di avvelenamenti di cani e gatti, con bocconi contenenti non solo sostanze chimiche tossiche ma anche vetro frantumato e tanti piccoli chiodi.



Le esche lanciate A Controguerra, la vicenda ha già avuto un prologo nei mesi scorsi, quando a un residente del luogo è stato ammazzato il gatto, con una fucilata sparata da un vicino, a cui poi è stata sequestrata l'arma dai carabinieri. «Purtroppo - riferisce la Ciabattoni - la storia contro cani e gatti sembra non cessare, visto che riprende in un'altra zona di Controguerra, in una via in cui ci sono numerose abitazioni private. Gli autori o l'autore di questi gesti ignobili lanciano le loro esche mortali all'interno dei recinti». Il caso emerso, tuttavia, sembra essere l'ultimo di una lunga serie che ha registrato l'uccisione o l'invalidamento di circa una decina tra cani e gatti.



I cartelli Nel frattempo, anche l'atmosfera intorno a questa assurda vicenda che non trova spiegazioni logiche resta ancora rovente, alla luce di alcuni cartelli ingiuriosi e offensivi affissi su alcuni alberi lungo la strada di campagna. «In un cartello - interviene il rappresentante della task force ambientale della Val Vibrata, Giuliano Marsili - si legge che il campo è avvelenato e di stare attenti ai cani, senza però indicare quali prodotti siano stati utilizzati». In molti, a Controguerra e non solo, si chiedono cosa passa aver innescato questa brutta storia, visto che cani e gatti hanno la sola colpa di comportarsi come madre natura li ha fatti. Forse, creano fastidio per gli abbai notturni o per gli sconfinamenti negli orti ma tutto ciò non trova alcuna giustificazione per l'utilizzo di metodi così cruenti e malvagi.

L'odio La Ciabattoni, infine, evidenzia che il problema non è solo a Controguerra ma anche ad Alba, dove di recente sono state rinvenute le carcasse di 7-8 gatti nell'area della stazione ferroviaria, sede di una colonia felina. In quest'ultimi lustri la sensibilità verso i quattrozampe è notevolmente aumentata ma non mancano ancora persone, poche per fortuna, che li odiano. I fatti accaduti sono già al vaglio dei carabinieri.
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