Caso Maugeri, la Corte dei Conti sequestra 5 milioni a Formigoni: bloccati anche vitalizio e pensione

Caso Maugeri, la Corte dei Conti sequestra 5 milioni a Formigoni: bloccati anche vitalizio e pensione
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Giovedì 21 Giugno 2018, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 08:28
La Procura regionale della Corte dei Conti della Lombardia ha eseguito un sequestro conservativo per un valore di 5 milioni di euro a carico di Roberto Formigoni, ex Governatore lombardo ed ex senatore, per la vicenda Maugeri, per il quale è già stato condannato in primo grado 6 anni per corruzione. I pm contabili hanno eseguito anche sequestri conservativi a carico di altri, tra cui l'ex faccendiere Pierangelo Daccò e l'ex assessore Antonio Simone, già condannati in sede penale. L'ammontare dei sequestri supera i 30 milioni.

Il sequestro conservativo di beni per un valore di 5 milioni di euro a carico dell'ex Governatore lombardo ed ex senatore Roberto Formigoni riguarda, in particolare, i suoi «crediti per cariche istituzionali», da quelle ricoperte al Parlamento europeo alla Camera al Senato e fino in Regione, le quote di proprietà su 15 immobili tra Lecco e Sanremo e i conti correnti in tre istituti di credito. È quanto si è saputo in relazione all'invito a dedurre e all'istanza di sequestro notificata dalla Procura lombarda della Corte dei Conti all'ex presidente e ad altre persone, anche condannate come lui in sede penale per il caso Maugeri, tra cui l'uomo d'affari Pierangelo Daccò. Per il prossimo 11 luglio è fissata l'udienza alla Corte dei Conti per la convalida delle misure cautelari. 

Come emerso poi dagli atti della Procura contabile, firmati dal procuratore Salvatore Pilato e dai pm Antonino Grasso e Alessandro Napoli, i «crediti» per le cariche istituzionali ricoperte da Formigoni, oggetto di sequestro conservativo, sono l'assegno «vitalizio» da ex deputato ed ex senatore e il «trattamento pensionistico» per l'incarico di parlamentare europeo, ricoperto negli anni '80. E ancora il «vitalizio» e la «indennità di fine mandato» da ex Governatore.


Al termine di «una complessa ed articolata attività istruttoria», spiega la Procura contabile, diretta da Salvatore Pilato, «perché fondata sugli analitici e puntuali riscontri di contabilità finanziaria, integrati dalle fonti probatorie provenienti dai giudizi penali, con la fondamentale collaborazione della Guardia di Finanza di Milano», delegata ad eseguire i sequestri, i magistrati hanno definito «gli accertamenti relativi al finanziamento da parte della Regione Lombardia della Fondazione Salvatore Maugeri, ente ospedaliero accreditato con il sistema sanitario regionale».

Per i pm contabili, anche sulla base degli atti penali, è «emersa la distrazione dal finanziamento delle cosiddette funzioni non tariffabili, dei contributi regionali a finalità vincolata per l'importo stimato nell'invito a dedurre nella misura di euro 59.383.107».
Contestato un danno erariale, dunque, di quasi 60 milioni nei confronti della Regione Lombardia. Ed è emersa l'esistenza di «un sistema illecito composto da soggetti interni all'amministrazione regionale», tra cui proprio l'ex Governatore, «e da soggetti esterni, che hanno cooperato in consapevole concorso per la distrazione delle risorse economiche dalle finalità pubbliche». Il «provvedimento cautelare» disposto dai magistrati «è stato limitato alle quote di profitto realizzate da ciascuno dei presunti responsabili»: 5 milioni a Formigoni, 4 milioni all'ex presidente della Fondazione Umberto Maugeri, 4 milioni all'ex direttore amministrativo Costantino Passerino e 10 milioni a testa a Daccò e Simone. I sequestri conservativi riguardano «beni immobili, crediti anche a titolo di vitalizio, conti correnti bancari» nei limiti «delle quote di arricchimento personale».
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