Truffa degli annunci di lavoro: «Sono irregolari, pagate». Ventuno arresti e decine di vittime

Truffa degli annunci di lavoro: «Sono irregolari, pagate». Ventuno arresti e decine di vittime
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Martedì 19 Giugno 2018, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 11:53
Ventuno persone sono state arrestate dai carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa (Caserta), su ordine del Gip del Tribunale di Napoli Nord, per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa; otto sono finite in carcere, tra cui i coniugi Gilda Ucciero e Raffaele Pezone, ritenuti i capi del gruppo; per 13 indagati sono stati disposti invece i domiciliari. Quasi tutti di Parete, nel Casertano, o dei limitrofi comuni anche del napoletano, gli indagati.

L'operazione è stata denominata «Lady Swindle», dove Swindle è il termine inglese che sta per «Truffa», un «omaggio» alla Ucciero che era la «voce» protagonista di tutte le truffe. Vittime del raggiro, che avrebbe fruttato agli appartenenti all'organizzazione almeno 134mila euro in poco più di un anno, sono decine di giovani donne residenti in tutta Italia; almeno ottanta i casi accertati in 42 province.

Secondo la Procura di Napoli Nord guidata da Francesco Greco, le donne avrebbero inserito su siti internet noti come «Subito.it» o «bacheca.it» annunci di lavoro con il proprio recapito, salvo poi essere contattate telefonicamente dalla «voce» del gruppo, appunto la Ucciero, che si presentava una volta come dipendente del sito, un'altra come avvocato o agenti della Polizia Postale, o impiegato dell'Agenzia delle Entrate, rappresentando alle vittime la necessità di pagare somme di circa 2mila euro per evitare sanzioni amministrative e penali conseguenti a controversie giudiziarie attivate nei loro confronti per presunte irregolarità connesse all'inserimento dell'annuncio.

La minaccia si basava ovviamente su circostanze false, però tante vittime hanno pagato per paura; i soldi, su indicazione della Ucciero, venivano corrisposti su carte postepay evolution intestate ai membri dell'associazione criminale, molti dei quali disoccupati o con lavori precari.
La Procura e i carabinieri della stazione di Parete, che hanno realizzato gli accertamenti, hanno raccolto denunce da tutta Italia, per un periodo che va dall'agosto 2016 all'ottobre 2017.
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