Hartwig aveva sottolineato anche la «forte e fruttuosa relazione con il ministero dei Beni culturali e con i colleghi dei musei italiani», auspicando infine una soluzione della disputa «basata sui fatti e la legge applicabile».
Immediata la replica del ministro Bonisoli: il provvedimento di confisca per l’Atleta vittorioso di Lisippo attualmente esposto al Getty Museum di Los Angeles al netto di un eventuale giudizio in cassazione «è legittimo». E auspica «si possa arrivare attraverso un canale di diplomazia culturale a un accordo con il Getty Museum utile a riconoscere la proprietà italiana della statua e a prevederne il rientro nel nostro Paese, in modi e termini reciprocamente vantaggiosi.
«Lo straordinario operato investigativo del comando tutela patrimonio culturale e lo scrupoloso lavoro della magistratura nel ricostruire la verità processuale - ha argomentato poi il ministro sollecitato dal New York Times per un articolo sulla lunga vicenda della statua ripescata nel 1964 nelle acque di Fano e acquistata dal museo americano - hanno permesso di stabilire con certezza l’illecita esportazione dall’Italia dell’Atleta Vittorioso di Lisippo, portando, al netto di un eventuale giudizio in cassazione, a un legittimo provvedimento di confisca.
Auspico che anche in questo caso, così come avvenuto in passato per reperti altrettanto importanti, si possa arrivare a un accordo». Importante, ha aggiunto, «è che in futuro forze dell’ordine e magistratura abbiano strumenti più efficaci per il contrasto al traffico di opere d’arte, e per questo sto lavorando insieme al Ministro della Giustizia per portare finalmente in porto un inasprimento delle pene per i reati contro il patrimonio culturale, più volte annunciato ma mai realizzato».
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