“Dobbiamo mettere tutto da parte e fare un gran Mondiale per il bene del nostro Paese - nessun dubbio per il neo ct Hierro -. Pensare a quello che è successo non serve a nulla, siamo venuti qui per fare un grande Mondiale e l’obiettivo non cambia”. A livello di club in Europa è un dominio spagnolo con 7 Champions sollevate da Real e Barcellona negli ultimi 10 anni. Tre consecutive per CR7 che affronterà il suo capitano di club Ramos, dopo aver trascinato il Portogallo alla conquista di uno storico Europeo contro la Francia, possibile nuova meta se sarà addio al Real.
La Spagna è a secco di vittorie internazionali dall’Europeo 2012, e nel mezzo di un ricambio generazionale complicato senza Morata, Martinez, Mata e Fabregas, e con Ramos, Diego Costa e Iniesta, che chiuderà in Russia a 34 anni la sua avventura in nazionale, probabili titolari. Il Portogallo è CR7 +10, appena 6 vittorie (e 13 pareggi) nei 35 precedenti contro la Spagna. “Cristiano Ronaldo? Sta benissimo - l’ottimismo di Santos alla vigilia -, tutti hanno punti deboli, compresa la Spagna. Hierro è un ottimo allenatore, la sua squadra è una delle grandi favorite, ma noi abbiamo le nostre possibilità di vincere”.
Il ct Santos punterà sull’esperienza di Pepe, Moutinho, Silva e Quaresma per ripetere il miracolo europeo, riflettori puntati su Guedes, attaccante del Valencia in prestito dal PSG: classe ’96 e gli occhi di mezza Europa addosso. E occhio al Marocco, perché se Spagna e Portogallo si contenderanno inevitabilmente il primo posto del girone i marocchini potrebbero rivelarsi la sorpresa del gruppo B.
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