TRECENTO
Stavolta la Lazio non ha nessuna necessità di cedere. Figuriamoci dunque quanto Lotito possa tirare la corda. Lo ha fatto in tempi meno fiorenti, quando cedette i vari Kolarov, Lichtsteiner, Hernanes e Candreva, dopo trattative estenuanti e soltanto a prezzi convenienti. Adesso fissa lui più che mai i paletti. Non solo per Felipe, anche per Milinkovic è pronto a rifiutare proposte sotto i 120 milioni. Così ha respinto gli assalti da 85 milioni a Immobile, da 40 del Siviglia per Luis Alberto e 30 del Liverpool per Strakosha. A sentir lui, già oggi avrebbe avuto in cassa quasi 300 milioni, in pratica più del valore dell’intera rosa. Quindi teoricamente oggi potrebbe pure rispedire a casa i dirigenti del West Ham per Felipe, ma l’impressione è che a 37 milioni alla fine Lotito possa cedere. Invoca tuttavia maggiore rapidità, Inzaghi. Nell’ultima cena gli erano stati promessi almeno due acquisti in una settimana, invece ne sono passate due e non si muove una foglia. Perché il modo di trattare le uscite riguarda anche le entrate. Lotito non ha fretta, a differenza del tecnico, di comprare ai prezzi del mercato, per puntellare la propria squadra con sei-sette calciatori vuole fare colpi con gli sconti. Così sta trattando in prima persona Laxalt col Genoa di Preziosi e Widmer con l’Udinese di Pozzo. Con i suoi “amici” spera di ottenere trattamenti privilegiati e poter regalare a Inzaghi i rinforzi sulle fasce. Diverso il discorso in difesa, dove l’allenatore reclama a tutti i costi Acerbi. Il presidente Squinzi non aiuta la Lazio, pretende 15 milioni. Gli stessi che potrebbero essere incassati dalla vendita di Lukaku in Premier: dopo il sondaggio del Southampton, oggi dal vivo potrebbe arrivare quello del West Ham, da sempre interessato a Jordan, non solo a Felipe. Con la scadenza del belga nel 2019, a queste cifre dopo Hoedt sarebbe un altro incredibile affare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA