Dalla Finlandia a Mazzano Romano
per far rinascere il borgo

Dalla Finlandia a Mazzano Romano per far rinascere il borgo
di Lorenzo De Cicco​
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Sabato 9 Giugno 2018, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 13:40

Che i progettisti non siano proprio del posto, lo si capisce dai nomi, non tutti facilissimi da pronunciare: Pinja, Mihkel, Markku, Aimo, Merete, ma anche Laura, Kristina e Blake. Sono arrivati a Mazzano Romano, borgo di 3.120 anime alle porte dell’Urbe, con una missione precisa: ripensare e riprogettare piazze, sentieri e luoghi di questo piccolo centro della Valle del Treja, dal nome del fiume che qualche chilometro più in là si tuffa nel Tevere. Che ci fanno qui, nella campagna romana, Pinja e gli altri ragazzi venuti da Finlandia, Estonia, Stati Uniti, Russia, Inghilterra e Francia? A chiamarli a raccolta è stato un progetto messo in piedi da un’organizzazione finlandese che ha sede a Mazzano, la fondazione Väinö Tanner, insieme al Museo archeologico virtuale di Narce e all’amministrazione comunale della cittadina.

Racconta Orlando Cerasuolo, il direttore scientifico del museo: «La fondazione Väinö Tanner da anni ospita a Mazzano poeti, pittori e scrittori finlandesi. Un anno e mezzo fa abbiamo deciso di far crescere questa esperienza e abbiamo contattato l’accademia estone delle Arti e il dipartimento di Architettura della Aalto University di Helsinki». Da questa collaborazione è nata una call che ha selezionato 15 studenti di architettura e design che studiano in Estonia e in Finlandia, ma che provengono anche da altri paesi, dalla Russia agli Usa.


 

 


DAGLI STATES ALLA RUSSIA
«Qui a Mazzano - prosegue il direttore del museo archeologico di Narce - i ragazzi, accompagnati dai professori, hanno trascorso dieci giorni per un soggiorno di studio, si sono divisi in quattro gruppi e hanno elaborato altrettanti progetti». Per esempio, un palazzetto del centro storico ridotto a un rudere, nei disegni dei ragazzi diventerebbe un centro polifunzionale pronto a ospitare rilassanti lezioni di yoga e corsi di ceramica. Ci sono poi le piazze antiche che verrebbero rivitalizzate con una pavimentazione colorata nuova di zecca, sentieri e piste ciclabili da riscoprire con percorsi ad hoc per residenti e turisti; c’è il progetto di portare l’opera nel borgo e perfino un singolare “festival dei gatti”, che sono un po’ i custodi della cittadella medievale, con le sue stradine scoscese e i tetti rossicci. Gli elaborati sono stati svelati ieri in una mostra dal titolo “Mazzano Places”, ora gli abitanti potranno votarli e i due migliori diventeranno realtà. Sarà la tappa finale di questo singolare workshop.

«I progetti più votati saranno ultimati dagli studenti, una volta tornati nei loro istituti in Finlandia ed Estonia», spiegano gli organizzatori. Per il sindaco di Mazzano Romano, Nicoletta Irato, «l’obiettivo è portare qui un turismo consapevole, non mordi e fuggi. Vogliamo attrarre visitatori che apprezzino davvero il nostro borgo e che possano tornarci. Realizzeremo il 90% dei progetti presentati e fisso qui l’asticella tenendomi bassa». I residenti sembrano entusiasti dell’operazione.
Alberto Terrusi, odontoiatra e cittadino illustre di Mazzano Romano, lo dice col sorriso: «Questa mostra e i progetti presentati dai ragazzi possono essere un’occasione per valorizzare il borgo e il territorio circostante». Aino Niskanen, docente del dipartimento di Architettura dell’Università di Helsinki, spiega il successo dell’esperimento. «Non abbiamo mai pensato di “consigliare” cosa fare a chi abita qui da tanti anni, semplicemente abbiamo voluto dare una mano a valorizzare lo sviluppo culturale sostenibile di questo meraviglioso luogo. Qui abbiamo trovato un’accoglienza straordinaria da parte di tutti, inclusi i gatti. Il sogno di Mazzano rimarrà dentro di noi anche ora che torneremo a casa». 

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