G7, l'esordio di Conte: dà ragione a Trump sulla Russia "deve tornare". Poi si allinea alla Ue

G7, l'esordio di Conte: dà ragione a Trump sulla Russia "deve tornare". Poi si allinea alla Ue
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Sabato 9 Giugno 2018, 08:30
(Teleborsa) - Esordio tutt'altro che soft quello scelto da Giuseppe Conte per fare il proprio debutto nel summit internazionale di Charlevoix in Canada: schiera subito l'Italia a fianco di Donald Trump per il rientro della Russia nel G8 e marca il suo arrivo con una mossa a sorpresa.
Il professore appena diventato premier è arrivato ieri al G7, dopo aver letto le dichiarazioni del presidente americano, che auspica il ritorno allo schema del G8 con Mosca, e ha twittato il suo appoggio: "Sono d'accordo con il presidente Donald Trump: la Russia dovrebbe rientrare nel G8. È nell'interesse di tutti". Un debutto col botto, almeno verso la Casa Bianca: lo dicono le foto che immortalano l'incontro tra i due, il sorriso di Trump che lo ringrazia e gli bisbiglia "vittoria grandiosa", promettendo di vedersi a Washington molto presto.

APPOGGIO A TRUMP - Parole che mettono in agitazione i partner europei e che suscitano la curiosità dei media stranieri, che chiedono ai colleghi italiani spiegazioni.

POI SI ALLINEA ALLA UE - Ma al termine la posizione cambia, con un mezzo passo indietro. "L'Italia è sempre stata tradizionalmente fautrice della Russia nell'ambito del G8" ma comunque "vedremo", spiega ai cronisti, mentre fonti dell'Eliseo fanno sapere che anche Conte, come gli altri, sottoscrive la posizione comune europea "contraria al ritorno della Russia".

Anche sulle sanzioni a Mosca, uno dei temi al centro della riunione, Conte esprime una posizione in parte diversa da quella dei colleghi europei, ma comunque non di rottura. Non certo quella di Matteo Salvini, che vuole il ‘veto' sul rinnovo dei provvedimenti. "L'Italia valuterà le posizioni – spiega ai cronisti – sicuramente da parte dell'Italia c'è una maggiore apertura al dialogo, senza stravolgere il percorso iniziato con i trattati di Minsk".

DAZI - Anche sui dazi l'Italia non sembra voler creare strappi: "Saremo portatori di una posizione moderata, cercheremo di capire le ragioni che portano ad assumere certe posizioni e ci comporteremo di conseguenza".

"L'ITALIA E' STATA LASCIATA SOLA" - Nel corso della giornata, i confronti più importanti sono stati quelli a livello europeo con Juncker, Tusk, Merkel, Macron, tutti interessati a conoscere le opinioni del premier giallo-verde sull'Unione. E in particolare sulla delicata questione dei migranti, ai leader delle istituzioni comunitarie il presidente del Consiglio ha voluto chiarire in modo netto la posizione italiana. "L'Italia è stata lasciata sola in tutti questi anni nella gestione dei flussi migratori e questo è inaccettabile", ha spiegato, aggiungendo che anche le novità che potrebbero essere introdotte non soddisfano le richieste del nuovo esecutivo: "Le proposte di revisione dell'accordo di Dublino attualmente discusse sono assolutamente insoddisfacenti".

E dalla Merkel arriva anche un plauso sulla Libia: "L'Italia sta facendo un ottimo lavoro. Siete quelli che più hanno il polso della situazione in quel Paese".

L'appuntamento è per oggi, sabato 9 giugno, per la seconda e ultima giornata di lavori che si preannuncia molto intensa. Tante le discussioni in agenda, tra le quali investimenti per la crescita, miglioramento delle politiche in supporto dell'uguaglianza di genere, progetti comuni per combattere il cambiamento climatico e l'inquinamento dei mari causato dalla plastica, la costruzione di un mondo più sicuro e pacifico.
Oltre ovviamente ai già citati temi caldissimi come i dazi americani su acciaio e alluminio, le sanzioni all'Iran, con i leader europei chiamati a rispondere all'emergenza della gestione dei flussi migratori, considerando anche che nel periodo estivo è previsto un aumento degli sbarchi.
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