Il mondo del pop e dell'urban art per il finissage "no fashion" di Omino71

Il mondo del pop e dell'urban art per il finissage "no fashion" di Omino71
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Venerdì 8 Giugno 2018, 13:29 - Ultimo aggiornamento: 13:31

Un "vernifinissage" speciale, all'insegna di tag, brindisi e risate, rigorosamente "no fashion", come mostra vuole, per la nuova personale dell'artista romano omino71, “Statu$ymbol”, che si potrà visitare sino al 10 giugno presso la galleria romana D.d’Arte | Plus Arte Puls, nell’ambito di IndossArte 2018. A cura di Francesca Barbi Marinetti e Giancarlo Carpi, la mostra si arricchisce anche dei testi critici di Valeria Arnaldi, Lucia Collarile e di un’introduzione di Giorgio de Finis. All'evento sono accorsi tantissimi amici dell'artista: tra i tanti, Bol23, Mr.Klevra, Stefano Bolcato, Easypop, Franco Durelli, Neirus, Gerry Turano, Brividopop, Flavio Kampah, Teddy Killer, Rub Kandy, Emilio Leofreddi, Lucio Fabale, Ex Voto Fecit, The_Oluk. Tantissimi artisti, tra arte contemporanea e street art, urban e pixel, per brindare alla nuova avventura artistica di omino71, che miscela, in chiave artistica, il mondo della moda con quello dell'arte.
 

 



LA MOSTRA
L'artista romano porta per la prima volta i suoi mash-up pop nel mondo della moda sperimentando il readyfake con l’accessorio classico e intramontabile per eccellenza: la borsa, icona di ogni grande firma. L’oggetto del desiderio assoluto, sinonimo di estetica, tanto da slegarsi talvolta dalla sua funzionalità. Status symbol, oggetto prediletto della prolifica industria dell’imitazione, che omino71 trasforma, reinterpreta, ed eleva attraverso l’arte, facendone un oggetto unico e liberando il fashion victim dalle costrizioni sociali.

LE OPERE 
7 71 opere inedite tra borse, bozze, toys e tele di grandi dimensioni. "Cheap, poser, vandal for pleasure, suck, hater, cute": sono alcuni dei messaggi che si leggono sulle opere d'arte di omino71. Parole e pensieri stampati sugli occhi dei personaggi più iconici della cultura pop anni Ottanta e Novanta, tra fumetti e anime, come Topolino e Paperino, Doraemon e Pollon, Super Mario Bros e Lisa Simpson. Questi si affiancano ad altri capolavori della storia dell'arte, come la Venere di Botticelli e la Monroe di Andy Warhol. Le interpretazioni di omino71, però, offrono un nuovo significato ai personaggi con l'aggiunta di poche lettere. Dissacrando così quegli status symbol, rendendoli provocatori, deturpandone la loro stessa natura.
«Per i miei “mash up” - spiega l'artista - lavoro sempre con quello che mi piace, quindi scelgo con gli occhi e con il cuore, gli occhi e il cuore di un panda che stila per me liste interminabili di cose da fare e che non trova grosse differenze tra un fumetto o un capolavoro dell’arte, lui fa quello che gli piace e io con lui». «La scritta sugli occhi dei personaggi iconici ha un doppio valore - dichiara Giancarlo Carpi - a seconda che sembri coprire o sostituire il loro sguardo, e tra queste due impressioni è ambigua.
Mette in risalto la deviazione dallo stereotipo, come un’imposizione dell’artista in mezzo a esso, ma non tanto e non solo come un sabotaggio, quanto come una devianza organica, parte del personaggio stesso. È in questo caso che il personaggio si distanzia dall’artista, e così il suo stesso intervento, acquistando forza e autonomia, come in Kaws. Che cosa sono poi queste borse cheap che simulano le collaborazioni tra LV e Murakami? Un abbassamento a partire dal supporto, che rinnega l’arte con cheap readymade allorché questa ha occupato anche il campo della moda
».

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