Non c'era Fabio Martinoli, il fidanzato di Erika, che in piazza San Carlo era venuta per accontentare la sua passione per la Juventus. Troppo grande la sofferenza, quella che da un anno accompagna ogni giorno Marisa Amato, la 64enne rimasta paralizzata dopo essere stata calpestata dalla folla in preda al panico sotto il maxi schermo allestito per l'occasione. «Voglio tornare a casa e vivere, seppure in modo diverso, la mia quotidianità», scrive sui social la donna, che non è ancora uscita dall'ospedale. Sullo sfondo restano le polemiche per «una tragedia indelebile, che ha segnato la Città e che almeno nelle sue conseguenze tragiche si poteva e doveva evitare», commenta Stefano Lo Russo, capogruppo del Pd in Consiglio comunale. «Erika non la restituisce nessuno all'affetto dei suoi cari così come le ferite gravi e permanenti nel corpo e nell'anima di tantissimi che quella maledetta sera erano lì - aggiunge - Ma è giusto che almeno la giustizia faccia il suo corso per chi doveva programmare, prevedere e vigilare e non l'ha fatto adeguatamente».
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