L'impatto maggiore atteso è quello sull'immigrazione, seguito dall'occupazione giovanile. Su questi due temi c'è comunque sostanziale equilibrio tra chi prevede un'azione migliorativa e chi peggiorativa. I giovani intervistati si aspettano, invece, poche cose sul fronte della capacità di rafforzare la crescita economica e di ridurre le disuguaglianze: a ritenere che ci sarà un impatto positivo è circa il 17% del campione, contro valori oltre 10 punti percentuali più elevati di chi è di opinione contraria. Passando, più specificamente, alla fiducia sulla realizzazione dei punti qualificanti del programma di M5S e Lega, sembra prevalere la posizione di quest'ultimo partito.
Al primo posto c'è la modifica della Legge Fornero, punto d'impegno comune di entrambe le forze politiche, con oltre il 40% degli intervistati che ritengono verrà realizzata. Segue la gestione dei flussi migratori: il 35,7% degli intervistati è convinto che il nuovo governo lascerà una sua impronta (si sale quasi al 70% tra i leghisti). Poco sotto chi è pronto a scommettere sull'attuazione della flat tax (circa il 30%), mentre solo il 26,1% prevede l'effettiva introduzione del Reddito di cittadinanza. A puntare sull'applicazione di quest'ultimo punto sono quasi solo i pentastellati, mentre tra gli elettori leghisti prevale il timore si possa risolvere in assistenzialismo, soprattutto a beneficio del Mezzogiorno.
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