Il percorso espositivo, oltre alle nature morte che caratterizzano l'opera dell'artista, comprende infatti anche due rari nudi, “Il filo di perle” e “Intimi momenti”. «È incredibile - commentano gli organizzatori - che il più famoso social network censuri un nudo artistico, metafisico, quasi trascendente nella sua universalità, come quello del maestro Luciano Ventrone. Questa non è pornografia ma arte, bellezza pura. Non è pelle nuda bensì dipinta in una fusione di luce, forma, colore che rapisce i sensi dello spettatore. Dove è lo scandalo? Un sedere?».
Come afferma provocatoriamente Vittorio Sgarbi nella nota, «il culo è pura forma. Il culo è musica. Il culo è potere. Non per caso, la formula che indica la fortuna è legata al culo e alla sua dimensione», e «ovviamente, il culo è il più universale obiettivo erotico».
Facebook aveva già segnalato con il “bollino rosso” una precedente mostra - “Seduzione e Potere.
La donna nell'arte tra Guido Cagnacci e Tiepolo” - sempre curata di Vittorio Sgarbi, in quella occasione con Antonio D'Amico, ospitata nella medesima sede fino al dicembre 2017.
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