L’Azione Cattolica ha espresso «stima e gratitudin»" per Mattarella, stigmatizzando «i toni degli attacchi di cui è fatto oggetto da più parti»: le forze politiche «ritrovino misura nel modo di condurre il confronto» e «sappiano esercitare un ancora maggiore senso di responsabilità istituzionale». Il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale) si è detto anch’esso preoccupato per «il modo arrogante con cui si è voluto imporre al presidente della Repubblica la nomina di un ministro, atto di cui egli, secondo la nostra Costituzione, ha la titolarità». Secondo il Movimento cristiano dei lavoratori (Mcl), invece, «è il tempo della responsabilità, contro il tempo della demagogia e dell’intolleranza». «Si rischia che a pagare il prezzo più alto sia quel popolo in nome del quale tutti parlano», ha avvertito il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino.
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