Anna Guaita
Quest'America
di Anna Guaita

L'ultima "fake news": Eutanasia per i K9 se la marijuana diventa legale

di Anna Guaita
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Lunedì 28 Maggio 2018, 20:28
NEW YORK – Cosa fare dei cani da fiuto, quando la marijuana viene legalizzata? La domanda finora non aveva creato particolare ansia negli Usa. Ma uno sceriffo e un addestratore dell’Illinois hanno di colpo causato un’ondata di indignazione quando si sono chiesti se i cani poliziotto disoccupati non dovrebbero essere «sottoposti a eutanasia».

Le parole di Howard Buffett e di Chad Larner, della contea di Macon nell’Illinois, erano i realtà solo una riflessione, non una proposta. Ma si sono trasformate in un’inarrestabile valanga, a testimoniare di quanto velocemente le bufale corrano in internet.

Buffett non è una persona cattiva, anzi è un benefattore. Figlio del miliardario Warren Buffett, Howard ha fondato un’associazione di beneficenza che fornisce cani da fiuto antidroga alla polizia di 33 delle contee dell’Illinois. Larner è uno degli addestratori a servizio della polizia. I cani poliziotto, noti come K9 (che si pronuncia come “canine”), sono addestrati a riconoscere la presenza di marijuana, eroina, cocaina e metamfetamine.

Ma anche nell’Illinois a novembre si voterà se legalizzare la marijuana, come è già avvenuto finora in California, Oregon, Washington State, Alaska e Colorado. E Buffett si è chiesto se i cani dovranno essere riaddestrati, ipotesi che secondo Larner però sarebbe un abuso» e farebbe soffrire i K9 al punto che «forse sarebbe meglio sottoporli a eutanasia».

Che la soluzione sia stata avanzata per intimorire gli elettori e impedire che legalizzino la marijuana, che sia stata espressa per ignoranza o leggerezza, essa è stata comunque immediatamente contestata dalle polizia degli Stati dove la marijuana è diventata legale, e dove nessuno dei cani da fiuto ha dovuto passare attraverso un “riaddestramento” e tantomeno un’eutanasia.

«Che idiozia!» ha protestato il capo della polizia di Denver. I cani sono «comunque addestrati a riconoscere altri stupefacenti, e si disabituano ben presto a individuare la marijuana quando notano che non viene loro dato nessun premio o bocconcino quando la puntano».

L’idea di sottoporli a eutanasia è stata liquidata come folle dal capo della polizia di Seattle: «Riconoscere la presenza di droga è un gioco per questi cani, fa parte della loro socializzazione. Continueranno a lavorare e puntare altre droghe. E quando saranno anziani e dovranno andare in pensione, resteranno a casa dei loro handler, e invecchieranno traquilli».

Sia la polizia di Denver che quella di Seattle comunque hanno reagito quasi con identiche parole all’idea di sopprimere i K9: «Non capisco chi possa pesare che potremmo sottoporli a eutanasia, dopo che sono stati nostri amici e colleghi» ha detto il capo di Denver, a cui ha fatto eco quello di Seattle «Chi ragiona così ha qualche rotella fuori posto nel cervello».




 

 

 

 

 

   
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