Ebola, Oxfam: sale allarme in Congo, epidemia penetrata in grandi centri urbani

Ebola, Oxfam: sale allarme in Congo, epidemia penetrata in grandi centri urbani
2 Minuti di Lettura
Lunedì 28 Maggio 2018, 18:40 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 10:52
Cresce l'allarme Ebola nella Repubblica democratica del Congo. Un'epidemia che, avendo raggiunto grandi centri urbani, senza un intervento immediato di prevenzione rischia di allargarsi ulteriormente tra la popolazione con conseguenze drammatiche. È la denuncia diffusa oggi da Oxfam, al lavoro nel Paese. Dall'inizio di aprile - ricorda la Ong in una nota - si sono sviluppati tre nuovi focolai che hanno causato decine di contagi con 22 decessi registrati dall'Organizzazione mondiale della sanità.

LEGGI ANCHE Ebola, epidemia fuori controllo: allarme in Congo, «il virus verso città di 1,2 milioni di persone»

LEGGI ANCHE Ebola, famiglie rapiscono tre malati per portarli in chiesa a forza: due sono morti

Uno di questi si registra nella provincia di Équateur a Mbandaka, città di oltre 1 milione di abitanti che si trova sulle rive del fiume Congo, una delle grandi vie di comunicazione del Paese, lungo la quale le persone contagiate, se inconsapevoli, potrebbero muoversi durante il periodo di incubazione del virus. Proprio a Mbandaka i team di Oxfam hanno appena lanciato una campagna di informazione pubblica tra la popolazione, per spiegare come proteggersi dal contagio di un virus letale che sta facendo registrare un tasso di mortalità oltre il 42%.

«Sebbene una parte della popolazione si renda conto dell'altissimo rischio che sta correndo, in molti casi non sa come proteggersi dal contagio», spiega Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia. «Tanti non credono all'esistenza del virus o semplicemente hanno paura dei farmaci che vengono distribuiti. Così come si registrano casi di personale sanitario che si rifiuta di prestare assistenza negli ospedali, cosa che potrebbe avere conseguenze gravissime. Esistono poi - sottolinea - pratiche tradizionali di sepoltura e contatto con i cadaveri che possono aumentare il rischio di trasmissione del virus dopo la morte della persona contagiata».

In questo contesto, Oxfam è al lavoro sia per fornire informazioni porta a porta nelle comunità più vulnerabili ed esposte al rischio di contagio, con spot e documentari nelle radio e tv locali. Allo stesso tempo sta intervenendo per l'installazione di punti per la raccolta di acqua clorinata negli ospedali, nelle scuole e nei porti, la distribuzione di kit igienico-sanitari tra la popolazione e la disinfezione delle abitazioni dove si sono verificati casi di contagio. Sono già stati stanziati 400 mila dollari, ma per arginare il contagio servono urgentemente altri 1,1 milioni di dollari, è l'appello di Oxfam che invita a donare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA