Cottarelli, da establishment a tecnico ecco le 10 parole della nuova fase politica

Cottarelli, da establishment a tecnico ecco le 10 parole della nuova fase politica
di Mario Ajello
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Lunedì 28 Maggio 2018, 14:40
La canzone diceva: "Dammi tre parole, sole, cuore e amore". Invece sono dieci le parole che descrivono la fase che si apre adesso, una volta fallito il governo giallo-verde. Via la parola Conte, ecco il fonema Cottarelli. E siamo al primo vocabolo.

Il secondo: elezioni, o meglio elezioni subito. Il terzo: establishment. Risuonerà ossessivamente questa espressione, sarà sulla bocca di tutti. Declinata così: l'establishment (o poteri forti, o élites) non fa governare il popolo.

La quarta: euro. Così: sei a favore o contro la moneta unica? Del tema mai si è parlato finora, né in campagna elettorale né nel contratto per il governo Salvimaio, poi è spuntato di colpo con Savona ed è venuto giù tutto. Tecnico, ossia la figura detestata da Salvini e Di Maio, ma che ricompare come figura e come parola con la stagione Cottarelli.

Ma tecnico significa simile a Mario Monti, detestatissimo, o vorrà dire qualcosa di diverso come tutti sperano? Germania, ovvero il nemico di alcuni («Mai servi dei tedeschi») e la speranza di altri («Speriamo che la Germania non ci faccia la guerra»). La settima parola è impeachment. Di Maio insisterà sulla messa in mora del Capo dello Stato? L'ottava è duplice: popolo contro Colle.

Ammesso che il popolo davvero si riconosca nei leader che si scagliano contro l'establishment e contro l'Europa. La nona: Costituzione, ovvero noi la difendiamo e voi la stracciate. E questo sarà un grande tormentone. La decima, l'ultima: è sinistra. Esiste?
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