Giro d'Italia, impresa Froome: 83 km di fuga, vittoria di tappa e maglia rosa

Giro d'Italia, impresa Froome: 83 km di fuga, vittoria di tappa e maglia rosa
di Francesca Monzone
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Venerdì 25 Maggio 2018, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 23:04
Froome ribalta il Giro e si prende la maglia rosa sfidandola dalle spalle di Yates finito in crisi mentre Dumoulin rimane in agguato e con Aru che esce mestamente di scena. Un autentico capolavoro quello di Chris che nella tappa regina del Giro d’Italia, 185 chilometri da Venaria Reale a Bardonecchia, ha conquistato la vittoria e la maglia di leader della corsa. Ora l’olandese Dumoulin è costretto ad inseguire e in classifica è di nuovo secondo con un ritardo di 40”. Per la terza posizione sul podio rientra il francese Pinot della Groupama FDJ che ha un distacco di 4’17”.

Ha fatto saltare il banco, il capitano della Sky, e con un attacco a 80 chilometri dal finale, sulla salita che portava sul Colle delle Finestre, la Cima Coppi di questo Giro, ha piazzato un colpo micidiale contro ogni aspettativa.
E nel giorno del trionfo di Froome, altri corridori hanno vissuto la crisi in corsa, con Yates che ha perso la maglia rosa tagliando il traguardo con un ritardo di 38’35” e il ritiro dalla corsa di Fabio Aru che 7 chilometri dal via ha messo i piedi a terra ed è salito in ammiraglia. Giornata nera anche per Domenico Pozzovivo della Bahrein Merida.
Si passa da un inglese all’altro, da Yates a Froome. Ora però il giovane che fino alla partenza di questa mattina vestiva la maglia più importante, dal primo posto dopo tre giorni da leader è sprofondato in diciottesima posizione e distante dal connazionale 35 minuti. Non è andata meglio a Pozzovivo che dal podio è scivolato addirittura in sesta posizione con un gap di 8’03” e quasi 4 minuti da Pinot, che a questo punto è inarrivabile.
È stato emozionante vedere la forza impressa da Froome nella salita sul Colle delle Finestre e poi al Sestriere che hanno riportato alla mente le immagini epiche del ciclismo, quelle legate a Coppi e Bartoli, che mancavano alla corsa rosa da tantissimi anni. Suggestive le immagini del keniano bianco che da solo al comando nel passaggio in autostrada, cercava di tenere lontani gli avversari prima della salita verso Bardonecchia.

Froome è sembrato impazzito per la sua impresa anche se va ricordato che in questo Giro corre sub judice per la vicenda doping del salutiamolo. «Non ho mai fatto qualcosa del genere, non ho mai attaccato da così lontano - ha detto Chris - Mi sentivo bene, sapevo di essere tre minuti indietro per andare al comando e mancava tanta strada per il traguardo. Dentro di me sapevo che dovevo fare qualcosa di straordinario per vincere». Non ha voluto attendere l’ultima salita per l’azzardo. «Ho voluto fare qualcosa di più pazzo. Sentivo di avere buone gambe e ho visto che dietro gli altri faticavano».

Pinot dal canto suo ha osservato che «oggi ho avuto sensazioni migliori rispetto agli altri giorni. Sono contento di quello che ho fatto e felice per come ho gestito la corsa. Sono consapevole che oggi abbiamo fatto qualcosa che entrerà nella storia. Ora bisogna riposare un po’ per la giornata di domani perché vogliamo il podio di Roma».
E domani c’è un’altra tappa terribile, con 51 chilometri di salite e 4000 metri di dislivello. Sarà l’ultima occasione per gli uomini di classifica. Previsti 214 chilometri da Susa a Cervinia, La prima asperità sarà il Col Tsecore, poi il Col Saint Pantaleon e, per finire, l’arrivo in salita a Cervinia di 19 chilometri.

RISULTATO FINALE
1 - Chris Froome (Team Sky) - 185 km in 5h12’26”, media 35,527 km/h
2 - Richard Carapaz (Movistar Team) a 3'00"
3 - Thibaut Pinot (Groupama - FDJ) a 3'07"
4 - Miguel Angel Lopez (Astana Pro Team) a 3'12"
5 - Tom Dumoulin (Team Sunweb) a 3'23"

CLASSIFICA GENERALE
1 - Chris Froome (Team Sky)
2 - Tom Dumoulin (Team Sunweb) a 40"
3 - Thibaut Pinot (Groupama - FDJ) a 4'17"
4 - Miguel Angel Lopez (Astana Pro Team) a 4'57"
5 - Richard Carapaz (Movistar Team) a 5'44
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